Caro Covid, il virus svuota le nostre tasche: spesi in farmacia 2 miliardi e mezzo

Solo a gennaio spesa record di 58 milioni di euro per fare i tamponi (141 milioni nel 2021). E poi maxi esborso per mascherine e saturimetri

Nel 2021 spesi in farmacia 2,5 miliardi per il Covid (Ansa)

Nel 2021 spesi in farmacia 2,5 miliardi per il Covid (Ansa)

"Due anni e mezzo di Covid hanno un costo che impatterà anche sul futuro della spesa sanitaria e della propensione degli italiani ai consumi per la salute". Lo sostiene Americo Cicchetti, ordinario di Organizzazione aziendale alla Cattolica di Milano e direttore dell’Altems, l’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari. I registratori di cassa delle farmacie italiane segnano 2,5 miliardi di spesa Covid nel 2021, nonostante i prezzi via via calmierati di mascherine e test rapidi. Quali trend si possono intravedere?

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Una doppia dinamica

"Dopo anni di stasi della spesa sanitaria privata, l’impegno così intenso contro il Covid da un lato rafforzerà negli italiani l’idea che per la propria salute bisogna investire personalmente; dall’altro stimolerà la richiesta che il Servizio sanitario nazionale migliori la propria offerta ai cittadini, in particolare a quelli con minori possibilità – chiarisce Cicchetti –. La sintesi di queste opposte dinamiche partorirà un assetto comunque diverso da quello precedente la pandemia".

Il conto della salute

 

Nel 2021, per ostacolare e contrastare il Covid nella vita di tutti giorni – in casa, al lavoro o nei superstiti ambiti di socialità –, gli italiani hanno speso oltre 2,5 miliardi di euro nelle sole farmacie, con un visibile scatto all’apparizione della variante Omicron. Disinfettanti e mascherine, guanti e saturimetri, anti infiammatori e anti piretici. Tutte le famiglie si sono attrezzate per coprire ogni emergenza non ospedaliera. Ecco come, secondo il report Ansa-Iqvia.

Tamponi per tutti

 

Nel 2021 gli italiani hanno pagato 141 milioni di euro per eseguire tamponi antigenici rapidi nelle farmacie. O meglio, quasi sempre, fuori dalle farmacie, nei gazebo allestiti all’esterno per ragioni di praticità, aerazione e sicurezza. Una novità scattata a fine 2020. Prima, i test venivano infatti eseguiti solo negli ospedali e nei laboratori. I dati mostrano che il forte aumento della spesa in farmacia è andato di pari passo sia con la quarta ondata del virus, sia con l’entrata in vigore del certificato verde. A gennaio 2021 sono stati effettuati in farmacia 148 mila tamponi antigenici, a settembre sono diventati 586 mila. A ottobre, con il Green Pass, il numero è salito a 844 mila, poi a novembre a 1 milione e 58 mila. Ma è stato con il nuovo anno che la spesa è definitivamente esplosa fino a stabilire a gennaio 2022 il record assoluto di 58 milioni di euro a fronte di oltre 1.750.000 test rapidi.

Mascherine su

 

Un giorno ci faranno un catalogo di moda. A ogni stagione la sua mascherina. Prima le chirurgiche d’ordinanza, generalmente bianche. Oppure colorate, per dare una ventata d’energia o quanto meno depotenziare l’aspetto ospedaliero. Altra epoca. Ora la regina che protegge nasi e bocche è la più solida Ffp2, obbligatoria in base alle normative vigenti nella maggior parte delle interazioni sociali. Il provider sanitario Iqvia non distingue tra tipologie di mascherine, ma presenta un conto nitido: per evitare il contagio, gli italiani nel solo 2021 hanno lasciato sul bancone delle farmacie ben 143 milioni di euro, che sono comunque una frazione del totale, considerato che – dai supermercati ai banchi degli ambulanti, per finire all’online – le mascherine sono ormai in vendita dappertutto.

Il paniere anti covid

 

Anche il paniere dei prodotti anti Covid – saturimetri, termometri, probiotici immunostimolanti, vitamine, calmanti e farmaci per tosse e raffeddore – segnala un’autentica impennata di acquisti che nel 2021 ha portato alle farmacie incassi per 2,3 miliardi. Basta aggiungere l’impegno di categoria nell’esecuzione dei test diagnostici per delineare il futuro delle farmacie italiane come centri di servizio "con tutte le prerogative per diventare un hub di prima istanza a beneficio del cittadino", commenta il segretario nazionale di Federfarma Roberto Tobia. Tra i combattenti il Covid, anche i farmacisti reclamano il loro posto sul podio dopo medici e infermieri.