Il tassista: accompagnai due escort da Pantani

A 18 anni anni dalla morte del ‘Pirata’ riaperta l’inchiesta e sentito un testimone chiave. "Le portai in quell’hotel, c’era anche un pusher"

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di Manuel Spadazzi

 

Cosa ci facevano la ’Donni’ e la ’Dani’ nella stanza di Marco Pantani, il giorno in cui morì? Organizzarono un festino a base di cocaina? E perché nessuno le vide entrare e uscire dall’hotel Le Rose? A 18 anni esatti dalla morte di Pantani, avvenuta il 14 febbraio 2004, restano tante le domande a cui gli inquirenti devono dare risposta. Specie dopo l’interrogatorio di Mario. Il tassista, un cinquantenne di Cesenatico, considerato dalla famiglia Pantani e dai suoi legali Fiorenzo e Alberto Alessi un testimone chiave, sabato è stato sentito per tre ore dal nucleo investegativo dei carabinieri di Rimini. Ai militari Mario ha confermato quanto già rivelato da tempo ad alcune persone vicine alla famiglia Pantani, e raccontato poi a Le Iene il 26 novembre scorso. Il giorno in cui il campione di Cesenatico morì, "al mattino ho accompagnato la Dani e la Donni da Marco in hotel", ha detto l’altro ieri ai militari. Loro sono Daniela e Donatella, ballerine ed escort. Il tassista ha raccontato di averle portate al mattino, tra le 8 e le 9, e viste salire in albergo. Dopo un po’ di minuti le ragazze sarebbero uscite e tornate in auto con lui: "Avevano un maglione verde e un marsupio". Ma secondo il tassista, quel giorno nella stanza di Marco è salito anche uno spacciatore. Pantani – così hanno accertato le perizie – è morto tra le 11,15 e le 12,45 per un mix di cocaina e farmaci antidepressivi.

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Sulle due escort, Daniela e Donatella, il tassista non ha saputo fornire elementi utili. "Non le ho più viste a Rimini dopo la scomparsa di Pantani". Non sa dove vivano, e da quanto trapela nemmeno i loro cognomi. Ma è la prima volta che Mario parla con gli inquirenti, e per la madre del Pirata, Tonina Belletti, "è una svolta". Era stata lei, risentita dai carabinieri dieci giorni fa, a chiedere di cercare il tassista. "Perché – dice ora mamma Tonina – questa persona ha taciuto così a lungo". Ai militari il tassista ha spiegao di essere rimasto in silenzio all’epoca per non avere guai in famiglia. "Mi auguro – continua la madre del Pirata – che vengano trovate e ascoltate le escort che andarono da Marco". Dopo il racconto del tassista i carabinieri sentiranno altri testimoni, e la Procura di Rimini, capirà se è possibile ipotizzare l’omissione di soccorso a carico di ignoti. Intanto oggi, 18esimo anniversario della scomparsa, Cesenatico ricorderà il suo campione. Tanti andranno al museo e sulla sua tomba. Alle 20 si celebrerà una messa con familiari e amici, alla chiesa di San Giacomo.