Graziano Mesina ancora in fuga. Giallo sulle telecamere fuori uso

L'ex primula rossa del banditismo sardo è alla macchia da 11 giorni

Graziano Mesina nel 2004 mentre esce dal carcere di Voghera (Ansa)

Graziano Mesina nel 2004 mentre esce dal carcere di Voghera (Ansa)

Nuoro, 13 luglio 2020  - Graziano Mesina non si trova, da 11 giorni si sottrae al carcere, probabilmente alla macchia nella sua Sardegna, o anche nella vicina Corsica. Quel che sembra ormai chiaro è che l'ex ergastolano 78enne si è preparato con cura la fuga nel periodo precedente la sentenza, e la conferma della condanna, che evidentemente si aspettava. Il 2 luglio la Corte di Cassazione ha scritto l'ultimo atto del processo che ha condannato l'ex capo del banditismo sardo alla pena di 30 anni per traffico internazionale di droga. 

Gli investigatori di carabinieri e polizia avvalorano più l'ipotesi che il ricercato abbia lasciato Orgosolo, e sia al riparo in un nascondiglio in Barbagia, piuttosto che una fuga in Corsica. "Grazianeddu" avrebbe danneggiato per tempo le telecamere di controllo in piazza Caduti, vicino a casa di Peppedda, una delle sorelle a Orgosolo dove aveva l'obbligo di dimora dal giugno del 2019. L'impianto di videosorveglianza avrebbe potuto registrare qualche movimento sospetto di Mesina, in preparazione alla fuga.

Le forze dell'ordine stanno setacciando l'isola, dal paese natale fino a tutta la Sardegna centrale e oltre. Agenti hanno perquisito abitazioni e ovili, mentre l'elicottero sorvolava le campagne. La primula rossa del banditismo sardo resta introvabile, dando così un seguito a quei libri, film e canzoni ispirati alla suo "straordinario talento per sfuggire alla giustizia", come ha scritto l'Economist nell'edizione Europa. Il settimanale inglese d'informazione politico-economica non ha mancato di dare una nota di colore all'articolo, ricordando ai suoi lettori le numerose amanti di Mesina, le cui abitazioni sarebbero state perquisite dalle forze dell'ordine in questi giorni. 

La macchina delle ricerche non si ferma, e carabinieri, assieme alla polizia di Stato assicurano: "Non è uno smacco per noi il fatto che Graziano Mesina sia scappato poco prima che gli venisse notificato il provvedimento per riandare in carcere". La Sardegna si ricorda gli anni '60, quando su Mesina c'era una taglia da 5 milioni di lire, e sull'isola arrivarono i reparti speciali: in questi giorni sono state potenziate le forze in campo, con l'aggiunta all'Arma territoriale, quella in divisa, delle squadriglie per il controllo della campagna, dei Cacciatori di Sardegna e dell'elicottero del decimo Nec, di stanza a Olbia. 

La caccia all'uomo si concentra nella provincia di Nuoro e nelle aree al confine, quelle dell'Oristanese, da una parte, del Goceano e della Gallura, dall'altra. Aree dove Mesina conosce e in passato ha trovato ospitalità e protezione. Vicino a Orgosolo non si allenta la presa: blocchi stradali, perquisizioni nelle case e rastrellamenti nell'agro. 

Ma tutta questa presenza delle forze dell'ordine è mal tollerata dagli abitanti della zona: "Ancora una volta siamo sotto pressione", si lamenta una signora intervistata proprio nella via di Orgosolo dove abitava Mesina. "Come se in qualche modo avessimo qualche responsabilità rispetto al fatto che Graziano sia scappato. Ma passerà anche questa".

La sua sparizione resta così un mistero, anche perché a quasi 80 anni, acciaccato, senza documenti né indumenti, ha dell'incredibile. Le sue ultime parole ai famigliari, prima di lasciare casa, sarebbero state: "I vestiti e tutta la mia roba datela ai poveri".

FOCUS/ Graziano Mesina, storia dell'ex primula rossa tra carcere e fughe