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A settembre tutti in classe. Il rientro a scuola in sicurezza è una priorità del governo Draghi. E ieri, il commissario straordinario, Francesco Figliuolo, ha preso carta e penna per chiedere alle Regioni di scoprire le carte sul personale docente non vaccinato. Con tanto di ultimatum: entro il 20 agosto. A far saltare sulla sedia i governatori è soprattutto il passaggio nella missiva in cui si chiede di comunicare "le mancate adesioni al vaccino". Qualcuno pensa subito a un elenco dettagliato con tanto di nomi e cognomi, in violazione evidente di qualsiasi norma sulla privacy. Un equivoco che costringe il commissario a una frettolosa precisazione. "Non abbiamo chiesto un elenco, ma una generica quantificazione delle mancate adesioni ai fini statistici". Ma ormai la polemica è innescata. E in fondo la sostanza non cambia. Al momento, i docenti che si sono "immunizzati" sono l’86% del totale, sette punti in meno rispetto alla soglia del 93% indicata dal governo. Tanto che perfino il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, non esclude la possibilità di obbligo vaccinale per tutto il personale scolastico. "Al momento gli indecisi sono concentrati solo in alcune regioni. Auspichiamo che entro il 20 agosto tutta la categoria risponda in maniera convinta all’invito a vaccinarsi. Ma se a quella data il problema dovessero persistere, credo sia opportuno valutare l’ipotesi dell’obbligo vaccinale". Ma non ci sono solo gli insegnanti e il personale non docente. Per dire definitivamente addio alla stagione della didattica a distanza occorre affrontare anche il tema della scarsa adesione degli under 20 alla campagna di vaccinazione. Tanto che il Commissario torna ad alzare l’asticella: "Il nostro obiettivo è di avere entro la prima decade di settembre il 60% dei ragazzi vaccinati per tornare in presenza o con pochissime limitazioni". Il conto alla rovescia è già cominciato. Draghi considera essenziale ...
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