Covid, Pregliasco: "Picco a metà novembre e forse altre onde in inverno"

"La differenza la farà la quota di vaccinati con quarta dose e contro l'influenza". Finora solo il 6,63% degli italiani ha ricevuto il secondo booster

Test Covid (Ansa)

Test Covid (Ansa)

Roma, 13 novembre 2022 - L'aumento dei contagi Covid prosegue, ma il ritmo rallenta. I dati odierni del ministero della Salute possono essere interpretati come i primi segnali dell'arrivo dell'apice di questa ondata autunnale, o semplicemente onda, come la chiama il virologo Fabrizio Pregliasco. I modelli matematici, però, "ci indicano metà novembre come valori di picco", spiega l'esperto. 

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Guardando al prossimo futuro "non sono escluse nuove onde nel corso dell'inverno", precisa il docente di Igiene dell'Università Statale di Milano. L'esperto torna a richiamare l'attenzione su quello che, secondo le attese, sarà "anche il mix con l'influenza che quest'anno ci aspettiamo ritorni" alla carica "dopo 2 anni di tranquillità", complici "le libertà che ci siamo presi e peraltro guadagnati". Le prossime onde virali dunque "potranno impegnare, ma relativamente all'impatto sugli ospedali e sul Servizio sanitario nazionale - avverte Pregliasco - la differenza la farà la quota di vaccinati contro Covid in quarta dose e contro l'influenza". Il booster bivalente ormai è raccomandato anche alle donne in gravidanza e durante l'allattamento, e si può somministrare contemporaneamente al vaccino antinfluenzale. 

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La campagna per la quarta dose non sembra decollare ancora, anche se forse finalmente comincia a ingranare. Durante le ultime settimane è iniziata una crescita leggera ma decisa delle somministrazioni. In ogni caso, al momento solo "meno di 7 italiani su 100 si sono sottoposti alla quarta dose booster di vaccino anti-Covid", con "la media a livello nazionale per la quarta dose pari al 6,63%". È quanto emerge dalla 98ma puntata dell'Instant Report Covid-19, iniziativa dell'Atems, Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica di confronto sistematico dell'andamento della diffusione del Sars-CoV-2 a livello nazionale. "Gli over 80 sono la fascia di età con una copertura maggiore (29,83%), seguiti dalle persone di età compresa tra 60-79 anni, con una copertura pari al 12,93% - evidenzia il rapporto -. Tra gli over 80 la regione con la copertura maggiore è il Piemonte (61,74%), mentre la copertura minore si registra in Calabria (15,49%). Nella fascia di età 60-79 anni, la regione con la copertura maggiore è l'Emilia-Romagna (23,34%) mentre la copertura più bassa si registra in Sicilia (6,36%)".