Ciro Grillo e gli amici di nuovo interrogati

Il figlio del guru 5S e altri due del gruppo saranno sentiti dai pm. Racconto choc della madre della ragazza che li ha denunciati

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di Elena G. Polidori

Le indagini si sono chiuse per la seconda volta, per la procura di Tempio Pausania, ma Ciro Grillo e i suoi amici (che secondo le accuse nel luglio del 2019 avrebbero violentato S., giovane italo norvegese nella villa del leader del M5s in Sardegna), saranno nuovamente interrogati. Grillo jr, insieme con Edoardo Capitta e Vittorio Lauria sono accusati di violenza sessuale anche verso una seconda ragazza per le tre foto oscene che i giovani hanno scattato mentre lei dormiva. Dunque la loro posizione è più grave rispetto a quella di Francesco Corsiglia, il quarto, che al momento del secondo episodio dormiva.

Intanto, però, dai verbali dell’inchiesta emergono particolari che raccontano la vicenda con gli occhi della vittima. È la voce della madre di S., in una lunga testimonianza ai carabinieri, a rendere noto il vero stato d’animo della ragazza e quanto sia stato complesso per i genitori riuscire a farla sbloccare. "I vestiti che mia figlia indossava quella sera li ho, senza sapere, lavati – ha raccontato la donna – quando siamo tornati a Milano". Nei giorni seguenti i genitori avrebbero più volte provato a tornare in argomento con la figlia "per capire di più e convincerla a denunciare i fatti". Il 25 luglio la madre ha approfittato di un appuntamento programmato con la propria ginecologa per portare con sé S. per una visita di controllo. La dottoressa, appresa la vicenda, ha consigliato una visita alla clinica Mangiagalli, specializzata in violenze sessuali, per degli esami specifici. "Siamo stati lì fino a mezzanotte e mezza – ha raccontato ancora la madre – per poi tornare nella mattinata seguente per dei colloqui con la psicologa e con gli assistenti sociali".

Quindi, la denuncia ai carabinieri. "Ho chiesto a mia figlia se era in grado di dirmi l’identità dei quattro ragazzi che hanno abusato di lei. Non ricordava i cognomi, ma li ha cercati su Instagram, poiché durante la serata si erano scambiati i profili". Grazie a una foto pubblicata da uno dei quattro, S. è poi riuscita "tramite la geolocalizzazione a ricordarsi la località in cui era ubicata la casa". E sull’identità dei ragazzi aveva detto: "Sono tutti di Genova, vivono lì e sono figli di persone potenti, uno dei quattro è figlio del noto Beppe Grillo".

La ragazza, secondo il racconto, non sapeva nulla di video o foto né se avesse visto "qualcuno metterle delle sostanze, pillole o altro nei drink o nei bicchieri, ma lei mi ha detto di non essersene accorta, mi ha solo detto che la vodka aveva uno strano sapore e i ragazzi puzzavano di fumo; per quanto ne so – ha concluso la donna – mia figlia non fuma, non beve, se non in compagnia, e non fa uso di sostanze stupefacenti".