Aifa sospende Astrazeneca in tutta Italia. "Per precauzione, ma vaccino sicuro"

"Misura in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'Ema". L'Agenzia europa: "Giovedì conclusioni su analisi dati". Colloquio Draghi-Speranza. Stop anche in Francia, Germania e Spagna. L'Oms: "Paesi dovrebbero continuare a utilizzarlo". Il commissario Figliuolo firma l'ordinanza: "Vaccini residui a chi è disponibile"

Covid, il vaccino Astrazeneca (Ansa)

Covid, il vaccino Astrazeneca (Ansa)

Roma, 15 marzo 2021 - L'Agenzia italiana del farmaco Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell'Ema, il divieto di utilizzo del vaccino AstraZeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione, spiega l'Agenzia, "è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei. Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso". L'Aifa, "in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione". Infine, l'Agenzia del Farmaco "renderà nota tempestivamente ogni ulteriore informazione che dovesse rendersi disponibile, incluse le ulteriori modalità di completamento del ciclo vaccinale per coloro che hanno già ricevuto la prima dose". Nelle ultime ore la stessa decisione è stata presa anche da Germania, Francia e Spagna. Ieri sera dall'Olanda.

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"Ma il vaccino è sicuro"

Il direttore generale dell'Aifa, Nicola Magrini, a Radio Capital: "C'è stata una sospensione perché diversi paesi europei, tra cui Germania e Francia, hanno preferito sospendere in presenza di alcuni recentissimi e pochissimi casi di eventi avversi in donne e giovani, e ciò ha suggerito uno stop di verifiche prima di ripartire. A giorni attendiamo Ema e poi vedremo meglio i numeri che saranno analizzati nei prossimi giorni". E aggiunge: "Chi ha già fatto il vaccino può e deve restare sicuro. Io mi sento di dire il vaccino è sicuro, anche avendo rivisto tutti i dati".

Colloquio Draghi-Speranza

Fonti del ministero della Salute informano che il premier Mario Draghi e il ministro Roberto Speranza hanno avuto un colloquio telefonico prima della decisione dell'Aifa. Speranza oggi ha sentito anche i 'colleghi' di Francia, Germania e Spagna. Il ministro precisa: "Le scelte compiute e condivise oggi dai principali Paesi europei su Astrazeneca sono state assunte esclusivamente in via precauzionale in attesa della prossima decisiva riunione di Ema. Abbiamo fiducia che già nelle prossime ore l'agenzia europea possa chiarire definitivamente la questione".Anche Palazzo Chigi ribadisce che si tratta di una decisione "termporanea e cautalativa".

La valutazione dell'Ema

L'indagine dell'Ema - fa sapere intanto l'Agenzia - è proseguita nel fine settimana e nei prossimi giorni verrà condotta un'analisi rigorosa di tutti i dati relativi agli eventi tromboembolici. "Gli esperti stanno esaminando in dettaglio tutti i dati disponibili e le circostanze cliniche che circondano casi specifici per determinare se il vaccino potrebbe aver contribuito o se è probabile che l'evento sia stato dovuto ad altre cause", spiega. "Il comitato per la sicurezza dell'Ema (Prac) esaminerà ulteriormente le informazioni domani (martedì) e ha convocato una riunione straordinaria giovedì 18 marzo per concludere le informazioni raccolte e qualsiasi ulteriore azione che potrebbe essere necessaria", ha annunciato l'Agenzia.

Oms: andare avanti

Domani è prevista inoltre una riunione degli esperti dell'Oms. Ma il capo scientifico dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, Soumya Swaminathan, ha già detto: "Non vogliamo che la gente vada nel panico e, per ora, raccomandiamo ai Paesi di continuare a vaccinare con AstraZeneca".

I conti per l'Italia

Dei circa 7,5 milioni di dosi di vaccino attese entro fine marzo in Italia, quasi 2,9 milioni sono di AstraZeneca, secondo i dati del ministero della Salute. Il resto, per 3,8 milioni circa di Pfizer e per meno di 900 mila di Moderna. Senza AstraZeneca il totale delle dosi in arrivo entro marzo passerebbe da 7,5 milioni a 4,6 milioni circa. Nell'ultima settimana (dall'8 al 14 marzo) sono state somministrate in Italia circa 395 mila dosi di Astrazeneca.

Figliuolo firma l'ordinanza

Il commissario per l'emergenza Covid, generale Francesco Figliuolo, ha firmato l'ordinanza con cui dispone che "in sede di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini per la prevenzione da SARS-CoV-2 richiamato in premessa, le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalmente somministrate, per ottimizzarne l'impiego evitando sprechi, in favore di soggetti comunque disponibili al momento, secondo l'ordine di priorità individuato dal menzionato Piano nazionale e successive raccomandazioni".