Città del Vaticano, 2 aprile 2014 - “Nella vita matrimoniale ci sono tante difficoltà: il lavoro, i soldi che non bastano, i bambini hanno problemi, tante difficoltà e tante volte il marito e la moglie diventano un po’ nervosi e litigano tra loro, o no?”. Così il Papa in un passaggio a braccio della catechesi sui sacramenti cristiani durante l’udienza generale in piazza San Pietro.

DISCORSO A BRACCIO - “Sempre è così, sempre si litiga nel matrimonio, alcune volte volano i piatti... voi ridete - ha proseguito Bergoglio interagendo con la folla di fedeli - ma è la verità. Ma non dobbiamo diventare tristi, la condizione umana è così. Il segreto è che l’amore è più forte del momento nel quale si litiga. Per questo io consiglio agli sposi: non finire la giornata nella quale avete litigato senza fare la pace. E per fare la pace non è necessario chiamare le Nazioni Unite che vengono a casa, è sufficiente un piccolo gesto, una carezza, ciao, poi domani si ricomincia. Così è la vita, portare avanti la vita col coraggio di voler vivere insieme. E’ una cosa bellissima la vita matrimoniale, dobbiamo custodirla e custodire i figli”.

LE TRE PAROLE - “Una cosa che aiuta tanto, ho detto una volta, sono tre parole che si devono dire sempre: permesso, grazie, scusa. Le tre parole magiche: permesso, per non invadere nella vita dei coniugi; grazie, ringraziare il coniuge, grazie per quello che ha fatto per me, e siccome tutti noi sbagliamo scusa, parola un po’ difficile ma bisogna dirla. Permesso grazie e scusa, ripetiamole tutti: permesso grazie e scusa. Con queste tre parole e con la preghiera (reciproca) e con fare la pace sempre prima che finisca la giornata il matrimonio andrà avanti. Le tre parole magiche, la preghiera e fare la pace sempre. Il Signore vi benedica - ha concluso il Papa - e pregate per me”.