Nuoro, 10 giugno 2013 - Trattava anche rapine, furti e sequestri di persona, e non solo droga, una delle due associazioni per delinquere scoperte dai carabinieri del comando provinciale di Nuoro, che stamane hanno arrestato il presunto capo di quella costituita nel Nuorese, l’ex ergastolano, graziato dal presidente della Repubblica nel 2004, Graziano Mesina, 71 anni. Sono 21 le persone finite in carcere fra Reggio Calabria, Milano, Cagliari, Sassari, Oristano e Olbia, mentre per cinque sono scattati gli arresti domiciliari. Sono otto gli arrestati riconducibili all’organizzazione del Nuorese capeggiata da Mesina, che l’aveva costituita - secondo l’accusa - con base a Orgosolo, il suo paese, contando sulla fedeltà di congiunti e di una fitta rete di parentele. Secondo l'accusa dal 2009 al 2010 Mesina e complici programmarono anche il sequestro dell'imprenditore di Oristano Luigi Russo.

L’associazione per delinquere attiva nel Cagliaritano, invece, di cui fanno parte gli altri arrestati - sempre secondo quanto ricostruito dagli inquirenti - era gestita da Gigino Milia, 66 anni, di Fluminimaggiore (Sulcis-Iglesiente), amico di lunga data di Mesina: entrambi erano stati condannati per sequestro di persona e ricettazione il 23 giugno 1978 dal tribunale di Camerino. Fino al 2010 i due amici, sfruttando conoscenze e il credito maturato nel tempo fra esponenti della criminalità sarda e della penisola, sono riusciti ad acquistare - sostengono i carabinieri - grosse partite di droga (eroina, cocaina, marijuana) e a rivenderle ad altre organizzazioni e a mspacciatori attivi nelle province di Cagliari, Sassari e Nuoro. Negli ultimi anni, invece, Mesina si era organizzato autonomamente, con propri canali di approvvigionamento.

Oltre a Mesina, in carcere sono finiti gli orgolesi Raimondo Crissantu, 43 anni, Salvatore e Franco Devias, rispettivamente di 43 e 41 anni, Giovanni Filindeu, 35 anni, Giovanni Antonio Musina, di 39, e Francesco Sini, di 45, che già era agli arresti domiciliari per un altro reato. Ai sette dell’organizzazione nuorese si aggiunge Francesco Piras, 58 anni, di Norbello (Oristano). Le indagini dirette dalla Dda di Cagliari hanno consentito di accertare che Mesina, fra luglio 2008 e luglio 2009, assieme a Milia aveva gestito un notevole traffico di droga da Milano in Sardegna: nel capoluogo lombardo l’ex ergastolano e l’amico avevano trattato con esponenti di organizzazioni criminali locali, calabresi e albanesi da cui hanno acquistato - secondo gli inquirenti - diverse partite di eroina destinate al mercato sardo. Il custode dello stupefacente, che arrivava tramite corrieri controllati dalle due organizzazioni, era Antonio Mascia, 57 anni, di Villanovafranca (Medio Campidano), finito in carcere a Buoncammino. Il pagamento della droga ai fornitori era affidato all’avvocato cagliaritano Corrado Altea, 62 anni, originario di Arbus, anch’egli trasferito a Buocammino. Il legale, per conto dell’associazione, ha svolto altri incarichi, secondo l’accusa: come avvocato, ha potuto avere colloqui in carcere con Mascia in un periodo in cui era detenuto per scontare un residuo di pena e sapere da lui doveva aveva nascosto la droga custodita per conto dell’associazione.