Lamezia Terme, 3 maggio 2013  - Operazione della Polizia di Stato che nell’ambito di un’operazione denominata “stive pulite” ha condotto all’arresto di responsabili di numerosi furti effettuati sui bagagli da stiva dei passeggeri. Le misure cautelari emesse sono 86 e riguardano dipendenti di diversi aeroporti nazionali.

Le indagini, condotte dall’Ufficio di Polizia di Frontiera Aerea di Lamezia Terme sotto la direzione della Procura della Repubblica della città, sono durate oltre un anno ed hanno portato alla luce oltre 100 episodi di furto, tentato furto e danneggiamento.

L’operazione in corso dalle prime ore dell’alba, vede impegnati circa 400 uomini della Polizia di Stato dei diversi Uffici di Frontiera Aerea interessati nell’esecuzione degli 86 provvedimenti di natura cautelare emessi dall’Ufficio del GIP presso il Tribunale di Lamezia Terme.

Tutti gli arrestati sono stati posti ai domiciliari. I furti, secondo quanto è stato riferito dagli investigatori, avvenivano a bordo degli aeromobili durante le operazioni di carico e scarico dei bagagli. Gli aeroporti in cui sono stati compiuti i furti sono quelli di Lamezia Terme, Bari, Bologna, Milano Linate, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino e Verona.

Sono 49 le misure cautelari emesse nei confronti di altrettanti dipendenti dell’Alitalia Cai, nell’ambito dell’operazione della Polizia di Stato, che ha condotto questa mattina all’arresto in tutta Italia dei responsabili di decine di furti nei bagagli da stiva di passeggeri di aerei. Sono tutti addetti alle operazioni di movimento bagagli.

L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme e diretta dal Direttore della V Zona di Polizia di Frontiera, Antonio Del Greco, ha visto impegnati numerosi agenti di Polizia, che hanno dato esecuzione ai provvedimenti restrittivi disposti dall’Autorità Giudiziaria.

In particolare - si legge in una nota della Polizia di Frontiera del Leonardo da Vinci - sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari 19 dipendenti Alitalia addetti alle operazioni di handling, mentre per gli altri 30 operai, sempre addetti al carico/scarico bagagli, è stata notificata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione quotidiana alla Polizia Giudiziaria.

‘’Misure, queste - viene spiegato - predisposte al fine di evitare la reiterazione dei reati contestati, ovvero i delitti di tentato furto e furto consumato aggravati, nonché di danneggiamento, commessi in danno degli ignari clienti della compagnia di bandiera’’.

Gli autori dei furti rischiano pene fino a 6 anni di reclusione, oltre che la perdita del posto di lavoro.

L’attività di indagine, effettuata in stretta sinergia con gli investigatori della Polizia di Frontiera di Lamezia Terme, oltre che agli arresti eseguiti nella capitale, ha permesso di assicurare alla Giustizia altri 37 dipendenti infedeli di altre società di handling di cui si avvale Alitalia in altri scali per analoghi reati commessi in diversi aeroporti nazionali. Per il buon esito dell’attività investigativa - viene sottolineato dalla Polizia di Frontiera - ‘’determinante è stato il ruolo della Direzione Sicurezza di Alitalia Cai, che ha collaborato fattivamente con gli inquirenti mettendosi costantemente a disposizione della Polizia Giudiziaria nelle fasi più delicate dell’indagine’’.

USATE PER LA PRIMA VOLTA TELECAMERE SUGLI AEREI - Telecamere a bordo di aerei per identificare i responsabili dei furti nei bagagli nella fase di carico e scarico dalle stive: le hanno usate, per la prima volta in un’inchiesta del genere. Grazie alla collaborazione con l’Alitalia, hanno spiegato gli investigatori, a bordo degli aerei sono state installate alcune telecamere particolari a zero emissioni in maniera tale da non rischiare interferenze con la strumentazione di bordo dei velivoli e non mettere in pregiudizio la sicurezza del volo. E grazie alle riprese effettuate, la polizia è riuscita a identificare i responsabili dei furti.

ALITALIA: ABBIAMO COLLABORATO NELLE INDAGINI -  “La Direzione Sicurezza di Alitalia, nel corso del 2012, ha attivamente collaborato con la Polizia di Frontiera di Fiumicino e di Lamezia Terme nello studio, nello sviluppo e nella conduzione di una articolata attività investigativa avente come obiettivo l’individuazione dei responsabili di numerosi furti che, in forma sempre più invasiva, si sono registrati sui bagagli dei passeggeri Alitalia”. Lo si legge in una nota della compagnia in merito agli arresti effettuati stamane dalla Polizia.

“Inizialmente la tratta Roma Fiumicino - Lamezia Terme - è scritto nel comunicato - era risultata la più colpita da questo fenomeno che successivamente si è esteso anche ad altri scali nazionali che, seppur in forma minore, sono stati interessati dalla stessa problematica. Il proficuo scambio, tra Alitalia e la Polizia di Frontiera, delle reciproche conoscenze, competenze ed esperienze professionali, unito alla fattiva collaborazione della Compagnia, hanno consentito di raggiungere un importante risultato, permettendo alla magistratura inquirente, che ha coordinato tutte le fasi dell’indagine, di emettere gli odierni provvedimenti restrittivi nei confronti dei presunti colpevoli. Alitalia, quale parte lesa da questi avvenimenti, - si legge infine - continuerà a garantire la totale collaborazione alle Forze di Polizia e all’Autorità giudiziaria”.

CODACONS: SCANDALOSO. RISARCITE I PASSEGGERI - “E’ vergognoso che dopo lo scandalo verificatosi nel 2002, a oltre dieci anni di distanza, non sia stata ancora fatta pulizia e che non siano stati ancora predisposti strumenti idonei ad impedire questi furti”. Lo afferma, in una nota, il Codacons, in riferimento all’operazione della Polizia di Stato che ha portato all’arresto di decine di persone accusate di furti dei bagagli dei passeggeri degli aerei.

“E’ dall’agosto del 2002, infatti, - si legge in una nota - dopo i furti verificatesi a Malpensa, che il Codacons ha chiesto di fare accertamenti a tappeto in tutti gli aeroporti italiani. Questi furti, invece, continuano a ripetersi ciclicamente: 2002, 2004, 2005, 2007, 2012. Nulla è stato fatto da allora per rivedere i criteri di selezione del personale responsabile della custodia dei bagagli, evidentemente troppo blandi e generici per un lavoro che richiede invece particolari requisiti di onesta’”.

Il Codacons ricorda che i passeggeri in questi casi “hanno diritto non solo al rimborso dei danni patrimoniali subiti, ma anche ad un risarcimento per i danni non patrimoniali. Nel caso non fossero già stati a suo tempo risarciti dalle compagnie aeree, potranno decidere di rivalersi costituendosi parte civile nell’eventuale procedimento penale. Anche i datori di lavoro di queste persone arrestate - continua il Codacons - sono responsabili, ai sensi dell’art. 2.049 del codice civile, per i danni arrecati dal fatto illecito commessi dai lavoratori nell’esercizio delle incombenza a cui sono adibiti”.