Roma, 24 ottobre 2012 - Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri accoglie l'invito di Andrea Ceccherini, presidente dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori, e interviene sul caso del prefetto di Napoli che si era infuriato con il parroco anti camorra don Maurizio Patriciello. "Signora, anziché prefetto? Sì, molte volte, nella mia lunga carriera prefettizia, mi hanno chiamato anche così - afferma il ministro in un'intervista al Quotidiano 'Avvenire' -. E non me la sono mai presa, anzi mi è sembrato ugualmente rispettoso. Non sono i titoli a determinare la qualità delle persone".

"Sul punto - aggiunge il ministro - vorrei dire una cosa: il prefetto Andrea De Martino ha sbagliato, ha esagerato e usato toni eccessivi. Ma di ciò, lui stesso si è profondamente pentito e scusato. Ed è giusto pretendere delle scuse, ma non intonare il crucifige".

"Io stessa ho contattato don Maurizio Patriciello - conclude Cancellieri - lo incontrerò (l’incontro è stato poi fissato per venerdì pomeriggio a Roma, ndr), per domandare scusa a nome delle istituzioni e assicurare tutta l’attenzione possibile del Viminale alle emergenze della sua terra".

CECCHERINI RINGRAZIA IL MINISTRO - "Le parole del Ministro dell’Interno chiudono una ferita aperta". E' con questa dichiarazione che il Presidente dell’Osservatorio Permanente Giovani - Editori Andrea Ceccherini ha voluto pubblicamente ringraziare il Ministro Anna Maria Cancellieri per aver risposto al suo appello pubblico di ieri, dove il presidente dell’Osservatorio chiedeva direttamente al Ministro di intervenire pubblicamente, per "ristabilire quel rispetto reciproco tra Stato e cittadini, che è alla base del diritto di cittadinanza" e che le immagini del video del Prefetto di Napoli De Martino avevano leso, secondo il Presidente dell’Osservatorio.

"Abbiamo un Signor Ministro, con la S maiuscola e la definizione di Signore intesa in senso lato" - ha concluso Andrea Ceccherini, scherzando sulla definizione di 'Signore' e chiudendo così la questione che lo aveva portato a pretendere o le scuse del Prefetto o l’intervento del Ministro dell’Interno, "che è puntualmente avvenuto, con una sensibilità che gli fa onore", ha concluso.