Roma, 18 settembre 2012 - Il senatore Luigi Lusi è stato posto agli arresti domiciliari presso il convento Santa Maria dei Bisognosi a Carsoli, in Abruzzo. La decisione in favore del parlamentare, che era in carcere, è stata presa dal gip della procura di Roma Simonetta D’Alessandrio.

IL CASO - Luigi Lusi è accusato di associazione a delinquere finalizzzata all’appropriazione indebita. Il giudice Simonetta D’Alessandro ha disposto che l’ex tesoriere della Margherita prosegua la detenzione in un convento in Abruzzo e non a casa in quanto anche la moglie, Giovanna Petricone, è indagata per la stessa vicenda.
Lusi deve rispondere dell’ammanco da oltre 25 milioni di euro dalle casse della Margherita, partito nel quale svolgeva funzioni di tesoriere. Era entrato a Rebibbia il 20 giugno scorso dopo il voto del Senato che aveva dato il via libera alla richiesta di arresto.

IL CONVENTO - Il senatore Luigi Lusi dovrà passare il suo tempo in una stanza singola del Santuario della Madonna dei bisognosi a Pereto senza linee internet o telefoniche (fisse o cellulari). In merito alla struttura che garantirà l’alloggio a Lusi, il gip sottolinea che quella individuata, in località Rocca di Botte, vicino Monte Serra Secca, a Carsoli, in provincia dell’Aquila, "ha caratteristiche di assoluta serietà e che si inserisce nel mondo cattolico più impegnato e credibile". Il senatore non deve quindi comunicare con l’esterno e avere colloqui "con ogni probabilità inquinanti e preparatori di disegni calunniosi".

GLI AVVOCATI - "Accogliamo con piacere la decisione del giudice: d’ora in poi si può intraprendere un percorso che porterà alla soluzione del problema e passerà anche dalla restituzione di tutti gli immobili di competenza della Margherita". Lo dichiarano i difensori del senatore Luigi Lusi, gli avvocati Luca Petrucci e Renato Archidiacon

RUTELLI: NESSUN COMMENTO - "Sapete che non faccio mai commenti e sono sempre stato rispettoso" delle decisioni della magistratura. Così il leader dell’Api, Francesco Rutelli, replica ai cronisti che gli chiedono della concessione degli arresti domiciliari.