Roma, 17 settembre 2012 -  "Chiedo scusa ai cittadini e alla mia famiglia, sono qui per questo". E' un discorso fermo, ma appassionato quello con cui Renata Polverini prende di petto il Consiglio della Regione Lazio. E' stata lei stessa a convocare la seduta straordinaria in via della Pisana a Roma, a seguito dell’inchiesta sulla gestione dei fondi regionali assegnati ai partiti che ha visto coinvolto l’ex capogruppo del Pdl in Consiglio, Franco Fiorito, indagato per peculato. Una vicenda che ha attirato l'attenzione dei media, con la Pisana letteralmente presa d'assalto dai giornalisti. Nella seduta del Consiglio, Polverini ha consegnato una mozione, poi approvata, che dà il via libera a tutta una serie di tagli che comporteranno risparmi per 20 milioni di euro già nel 2012. Scuse, mozioni, ma, per ora, non dimissioni.

E mentre il Pdl in Consiglio le rinnova la fiducia, il Pd del Lazio dichiara: "La Polverini ha fatto un discorso imbarazzato e imbarazzante. Chiediamo immediatamente il voto. Se non si dimetterà, chiederemo una mozione di sfiducia insieme a tutte le opposizioni”. Intanto, i consiglieri de La Destra Storace e Buonasorte, sottoscrivendo "parola per parola" le dichiarazioni del governatore, hanno rassegnato le loro dimissioni dalle commissioni di competenza.

DECRETO IN ARRIVO - Per mettere in ordine al finanziamento ai partiti, poi, potrebbe scendere in campo pure il governo. Non si esclude, secondo quanto si apprende, la possibilità che l'esecutivo vari un decreto che preveda la riduzione dei fondi e l'eventualità di un organismo di controllo che certifichi le spese.

LA LUNGA GIORNATA DELLA POLVERINI

I PUNTI SALIENTI - Tanti applausi per Renata Polverini al suo arrivo alla Pisana. Il governatore entra in aula, gremita, e attacca:  "I tumori che stanno qua dentro come nella mia gola vanno estirpati". La Polverini parla di "catastrofe" paragonabile all'alluvione di Firenze. Poi l'ultimatum: "O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo". E ancora: "La mia strada è questa: o va avanti o finisce. Se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male: o si supera o si va a casa oggi". Quindi la riflessione: “L’anti-politica siamo noi, se non cambiamo strada. Inutile prendercela con Grillo...”.

IL DISCORSO - “In queste ultime due settimane la Regione è finita sulle prime pagine di tutti i giornali per l’uso abnorme e a dir poco disinvolto dei fondi al Consiglio regionale destinati ai gruppi - ha detto il governatore del Lazio - ho sempre rispettato l’autonomia del Consiglio e dei gruppi, ma oggi sono qui per dire che a prescindere dal momento storico nel quale stiamo vivendo questo atteggiamento è considerato insopportabile e indecente dai cittadini”.

“Ringrazio e auguro buon lavoro a magistratura e guardia di finanza - ha aggiunto la Polverini -: facciano chiarezza al più presto e se ci sono delle colpe, individuali o no, vadano perseguite e condannate. Nel rispetto delle persone oneste che sono qui queste condanne arrivino al più presto”.

"COME L'ALLUVIONE DI FIRENZE" - “Paragonerei questa cosa - ha aggiunto Polverini - all’inondazione di Firenze, una catastrofe per la politica italiana e per le istituzioni come allora per le bellezze che la storia ci ha consegnato. Allora si decise di spalare fango e porre un argine affinchè non succedesse più”.

“Ho scelto questa sede perchè anche se non ho la responsabilità amministrativa di ciò che è accaduto sento la responsabilità politica: ho deciso di venire qui - ha proseguito - per chiedere scusa a nome di tutti noi ai cittadini del Lazio per quello che hanno letto o ascoltato per ciò che si è consumato nelle nostre istituzioni, ai cittadini del nostro Paese perchè siamo andati oltre, chiedere scusa a tutte le altre istituzioni”.

"Voglio chiedere scusa alle altre Regioni, alla politica onesta perchè non tutti abbiamo sbagliato ma tutti dobbiamo pagare un prezzo alto se vogliamo ridare dignità alla Regione, alla politica, ai partiti e a noi”.

Polverini ha chiesto scusa anche “alle famiglie, alle persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, alla stampa e ai media, perchè - ha detto - non ho voluto rilasciare dichiarazioni o interviste perchè solo questo era il luogo dove rappresentare ciò che oggi voglio fare”.

"Non sono disponibile - ha poi aggiunto - a far giocare partite che non c’entrano nulla con l’azione di governo dai ‘cinici della politica’ che pensano di giocare qui partite interne alla politica e ai partiti stessi. Non sono qui per misurare i tempi e dare reti a chicchessia. Se dobbiamo andare a casa ci andiamo oggi e senza reti”.

"NESSUN PASSO INDIETRO" -"Non ho nessuna intenzione di fare un passo indietro. Stasera, stanotte, domani, che la seduta duri quanto vogliano i consiglieri: o siamo convinti che abbiamo voltato pagina oppure da qui usciamo convinti che siamo ex rappresentanti della istituzione, io per prima".

"SVOLTA, O A CASA" - “Io credo che siamo oggi nelle condizioni o di andare a casa oppure di rilanciare una partita alta e far partire da questa regione un esempio: cioè che la politica, quella sana, quando raggiunge il fondo è in grado di reagire. Però non c’è tempo per accordi nè compromessi. Oggi non c’è tempo”.

LA MOZIONE - “Bisogna dimezzare le commissioni e cancellare quelle speciali, dimezzare le somme sostenute a rapporto eletto-elettore, azzerare i contributi per gruppi consiliari, sospendere quelli per il solo funzionamento fino a che non arriviamo ad un sistema trasparente di certificazione dello scopo destinato, azzerare e revocare ogni investimento in conto capitale previsto e avviato per strutture del Consiglio, sciogliere i monogruppi, riformare il regolamento dei lavori consiliari, procedere nella diminuzione dei consiglieri e riduzione assessori di cui la metà saranno esterni”. È quanto ha chiesto Renata Polverini, nella mozione presentata e poi approvata dal Consiglio.

La presidente ha chiesto anche “pubblicità immediata, al pari della Giunta, delle deliberazioni e disposizioni di qualsiasi natura assunte dall’ufficio di presidenza e dal presidente, razionalizzazione dei fondi a loro assegnati. Dobbiamo introdurre il collegio dei revisori regionale costituito da professionisti esterni nominati con sorteggio. Dobbiamo armonizzare il rendiconto tra Consiglio a Giunta. Sulla stessa strada andremo avanti per quello che riguarda il completamento della razionalizzazione delle società e degli altri enti”.

“Oggi - ha concluso - ci dobbiamo esprimere se siamo a favore o contro queste proposte e se alcune di queste cose possono essere fatte in una settimana. Servono tempi credibili e certi entro i quali questo diventa regolamento, legge, norma e trasparenza”.

FIORITO, OK ALL'INTERROGATORIO - Nel frattempo, l'avvocato Carlo Taormina, legale di Fiorito, ha incontrato questa mattina il procuratore aggiunto Alberto Caperna comunicando la disponibilità del suo cliente ad essere sentito. Per ora Fiorito non avrebbe consegnato nessun dossier agli inquirenti. "Oggi Fiorito non sarà nell’aula del consiglio regionale", ha detto Taormina.