Roma, 8 giugno 2012 - L'allarme terremoto in Emilia non è da considerare passato. ''Nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza''. E' quanto si legge nella relazione della Commissione Grandi Rischi diffusa oggi dal governo.
La commissione "non esclude l'eventualità che, pur con minore probabilità, l'attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora". "Non esistono a tutt'oggi metodi scientifici attendibili di previsione dei terremoti nel breve periodo", ha detto il presidente del Consiglio, Mario Monti, in sala stampa a Palazzo Chigi, divulgando lo studio della Commissione. "Tuttavia la conoscenza del sottosuolo e gli eventi che si sono succeduti dal 20 maggio in poi permettono di formulare alcuni orientamenti per l'evoluzione futura".
I SINDACI INSORGONO - Notizie non confortanti dunque, ma che fanno arrabbiare gli amministratori locali delle zone colpite dai due sismi del 20 e del 29 maggio, per i quali l'allarme lanciato da Palazzo Chigi rischia di creare il panico. ''Sono molto arrabbiato, e sto anche pensando di presentare denuncia per procurato allarme'', tuona il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli. "Cosa dovremo dire alle aziende, quelle stesse che stanno tentando di recuperare? - chiede ancora Ferioli - Ora c'e' il rischio che si fugga da questo territorio".
''Il messaggio che voglio dare ai cittadini è che io domani sarò in ufficio - spiega perentorio il sindaco di Ferrara, Tiziano Tagliani -, invito tutti a fare altrettanto. Si stanno rafforzando le operazioni di verifica sugli edifici". "Io ad oggi cosa dovrei fare, che devo aprire i centri estivi per i bambini?" - si chiede invece Piero Lodi, sindaco di Cento -. Non si deve assolutamente sottovalutare nulla, ma occorre dare risposte per far ripartire tutto e accelerare le verifiche. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la voglia di ripresa e la sicurezza e non rimanere paralizzati dalla paura". Per tutti chiude la discussione Vasco Errani, presidente dell'Emilia-Romagna: ''Leggete bene il comunicato della commissione Grandi rischi, non si puo' prevedere, è un dato statistico''.
"IL GOVERNO SARA' PIU' PRESENTE" - Il presidente del Consiglio Mario Monti, dal canto suo, ha spiegato che lo Stato "intensificherà la presenza" nelle zone colpite dal terremoto. "Il governo - ha spiegato il premier - anche sulla base delle indicazioni formulate dalla commissione, sosterrà e rafforzerà le iniziative già in atto, assumendo, d’intesa con le Regioni, tutti gli interventi necessari a tutelare le comunità locali, oltre a consentire l’avvio della ricostruzione. Ciò richiederà uno sforzo straordinario in termine di risorse, competenze e strumenti".
"Il governo è pienamente impegnato a essere vicino a voi", ha detto rivolgendosi ai terremotati. "Un governo - ha aggiunto - non può scongiurare un terremoto né prevederlo, ma noi come governo vogliamo incoraggiarvi a non vedere le cose in modo ancora più grave e preoccupato. Spero sia di rassicurazione che il Governo sia pienamente impegnato a essere vicino a voi, e spero che presto ci sia un rasserenamento della vita di questa straordinaria Regione e delle vostre vite individuali". Monti ha concluso dicendo di essere "particolarmente vicino alle famiglie delle vittime".
"EMERGENZA PER UN ANNO" - Intanto il sottosegretatio alla Presidenza del Consiglio, Antonio Catricalà, ha spiegato che il decreto legge sul terremoto varato dal Consiglio dei ministri "prevede la durata dell’emergenza per un anno".
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