Roma, 17 ottobre 2011 - "Marco Bazzoni, un operaio metalmeccanico di Firenze scrive all’Unione europea per denunciare l’inadempienza italiana in materia di sicurezza sul lavoro. La Commissione europea passa al setaccio le carte, approfondisce la denuncia e decide di aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia’’. A riferirlo è il direttore di Articolo21 Stefano Corradino.

 

"Bazzoni - scrive Corradino - è un collaboratore di Articolo21 e da anni, pressocché quotidianamente ci segnala notizie e cronache di infortuni sul lavoro, questo vero e proprio bollettino di guerra giornaliero che è uno dei tanti primati negativi del nostro Paese. Pochi giorni fa Bazzoni ha ricevuto una lettera dalla Commissione europea che gli comunicava, un fatto senza precedenti e cioè che dalla Ue, sulla base della sua denuncia, e’ appena partita la messa in mora dell’Italia che ha due mesi di tempo per porre fine alla situazione che configura l’infrazione".

 

"Un operaio - afferma Corradino - un cittadino comune che da solo, senza associazioni o partiti alle spalle conduce da anni una estenuante battaglia affinche’ la politica, le istituzioni, l’informazione smettano di ignorare la tragedia quotidiana delle morti sul lavoro, ha spinto la Commissione europea ad aprire una procedura d’infrazione contro l’Italia’’.

 

"Neanche io ci credevo più", spiega lo stesso Bazzoni ad Articolo21. ‘’Erano passati due anni da quando il 27 Settembre 2009, ho redatto la denuncia alla Commissione Europea, sulle difformità di alcuni articoli del Dlgs 106/09 (decreto correttivo al Testo unico per la sicurezza sul lavoro: Dlgs 81/08) rispetto alle direttive europee. Invece oggi, mi e’ arrivata un’email, con una comunicazione ufficiale della Commissione Europea Occupazione e Affari Sociali, che mi comunica che il 29 Settembre 2011 e’ stato approvato il progetto di costituzione in mora, e che il 30 Settembre la lettera di messa in mora e’ stata inviata alla Repubblica Italiana’’.

 

Bazzoni si toglie qualche sassolino dalla scarpa: ‘’nonostante io abbia chiesto aiuto ai sindacati e ai partiti politici per questa denuncia, non c’è stato nessuno, ripeto nessuno che mi abbia aiutato a redigerla. Potevano supportarla se non volevano redigerla, neanche quello. Già far aprire una procedura d’infrazione contro uno Stato è difficilissimo, ed in genere sono sempre associazioni a fare denunce del genere, mai un singolo cittadino, per quale diventa un’utopia riuscirci, invece c’è l’ho fatta"