Milano, 18 agosto 2010 - Ricordate il gatto con gli stivali? Nella celebre favola si disperava il povero giovane che alla morte del padre mugnaio aveva ricevuto in eredità soltanto il felino. Non poteva prevedere, meschino, che il gatto sarebbe stato l’artefice della sua fortuna, che lo avrebbe fatto marchese di Carabas e sposo di principessa. Mai disprezzare i gatti lasciati in eredità, mai privarsene, soprattutto se si tratta di esemplari come il fulvo Michele alla cui proprietà è vincolata quella di un attico a Roma.Tutto inizia un paio di mesi fa quando un anziano signore milanese (lo chiameremo Luigi), residente nella zona di Porta Venezia, passa a miglior vita lasciando numerose case sparse tra Milano, Roma, Porto Recanati e la Liguria, numerosi altri beni e cinque bellissimi gatti che vivevano con lui.

 

Cinque gatti, ohibò, che farsene, pensano i tre figli del signor Luigi impegnati nella spartizione dell’eredità? Così Michele, gatto casalingo e di costumi borghesi, viene affidato insieme con i quattro colleghi anziché a un gattile a un’amica di famiglia con l’incarico di farli adottare. Michele finisce da una famiglia nella zona di Vigevano dove si ambienta immediatamente. Fin qui tutto nella norma. Ma qualche settimana fa arriva al telefono amico dell’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, la chiamata della figlia di Luigi che chiede come possa riavere Michele, considerato a tutti gli effetti il gatto di famiglia. La signora si raccomanda anche di non fare sapere nulla agli altri due eredi. Il presidente dell’Aidaa, Lorenzo Croce, tenta di spiegare che Michele è felicemente accasato. Dopo alcuni giorni la signora torna all’attacco. Nostalgia? Rimpianto? Croce indaga cautamente. Né nostalgia né rimpianto. La signora, che vive nella casa milanese del padre, ha scoperto uno scritto di quest’ultimo: il signor Luigi lega la proprietà di un magnifico attico in via Nazionale a Roma, valore un milione di euro, al gatto Michele.

 

La casa romana andrà a chi prenderà cura del suo gattone preferito. Il presidente Aidaa informa immediatamente l’esecutore testamentario e anche la famiglia che ha adottato Michele alla quale, in teoria, spetterebbe l’attico nel cuore della capitale. Intanto le richieste per tornare in possesso di Michele diventano tre, una per ognuno degli eredi del defunto signor Luigi. E adesso?

 

"Nei giorni scorsi — dice Croce — i tre eredi, la famiglia adottiva di Michele e io, in veste di mediatore, siamo comparsi in via riservata davanti al tribunale degli animali di Aidaa. Dopo tre ore di vivace discussione, visto che la famiglia che ha in adozione Michele ha dimostrato di non avere interesse diretto per l’eredità ma solamente di volere il bene del gatto, si è deciso che formalmente Michele diventi di proprietà dei tre eredi in modo che possano continuare a litigare tra loro per dividersi l’eredità. Però i tre hanno riconosciuto a Michele il diritto di vivere con la nuova famiglia e hanno disposto un lascito di 250mila euro a suo favore. Ovviamente tutti quei soldi non potranno essere spesi per il gatto. Alla morte di Michele verranno devoluti a dieci diversi gattili indicati dalla famiglia adottiva di Michele. L’attuazione dell’accordo sarà garantito dal tribunale degli animali insieme con il notaio che gestisce le ultime volontà del signor Luigi". E Michele, gatto milionario, che fa? In vacanza in Grecia con la sua nuova famiglia, se la ride.