{{IMG_SX}}Roma, 23 giugno 2008 - "Qualche giorno prima di essere rapita, tornando dal mare con le amiche, Emanuela era stata presa per un braccio e avevano detto, da dentro un'automobile, 'è questa'. Pochi giorni dopo fu rapita mentre andava a lezione di flauto. Chissà se ha portato il flauto con sè e se ha continuato a studiare". Così la mamma di Emanuela Orlandi, signora Maria, intervistata in esclusiva da un giornalista della trasmissione "Chi l'ha visto" a 25 anni dalla scomparsa della ragazza.

 

"Io - prosegue Maria - me la immagino sempre bambina. Mi sembra strano pensare che il 14 gennaio avrebbe compiuto 40 anni e che non abbiamo visto la sua giovinezza, chissà chi l'ha goduta. Questi anni sono stati lunghi, tanti ma nello stesso tempo corti - racconta la madre di Emanuela - perchè quando arrivava una notizia sembrava che fosse successo due giorni prima. E quando a 'Chi l'ha vistò danno una notizia sembra sempre che Emanuela stia per tornare".

 

"Noi eravamo una famiglia tranquilla - ricorda Maria - poi un giorno nostra figlia è stata rapita, perchè ci dissero che qualcuno voleva una cittadina vaticana. Con lei riuscirono a fare quello che non erano riusciti con la figlia del segretario particolare del Papa"."Non ho mai pensato che fosse morta. Penso che stia da qualche parte lontana - dice con gli occhi pieni di speranza Maria -. A pensarlo, che è stata rapita, ti viene da morire. Specie i primi giorni e i primi anni, mio marito Ercole diceva 'vedrai che la trattano bene'. Magari non si fa viva perchè le hanno fatto il lavaggio del cervello e non ci chiama perchè non si ricorda tante cose del suo passato. Lei - conclude - era la gioia della casa, era affettuosa, morbosa, più di tutti gli altri figli. Quando ci vedeva da lontano ci abbracciava con gli occhi e aprendo le braccia".

 

L'AMICO

"L'ultima volta ho visto Emanuela il giorno prima della scomparsa. Ci eravamo dati appuntamento sotto il Vaticano e abbiamo fatto un tragitto molto breve, fino a viale Giulio Cesare. C'era un ragazzo che ci seguiva ma non come se volesse fare il filo a Emanuela, in un modo diverso. Ci seguì fino al locale con le macchinette dove andammo a giocare. Poi, con gli altri amici (tre o quattro), abbiamo riaccompagnato Emanuela dentro il Vaticano e siamo andati via. Il giorno dopo è stata rapita". Questo il ricordo di Angelo, un amico di Emanuela Orlandi, che ha telefonato in diretta alla trasmissione "Chi l'ha visto".