{{IMG_SX}}Roma, 21 giugno 2008  - Una truffa ai danni dell'erario per 25 milioni di euro nel settore dei carburanti è stata scoperta dalle fiamme gialle di Roma. Il comando provinciale della gdf della capitale ha inferto cosi un duro colpo alle organizzazioni criminali nel settore delle frodi in materia di oli minerali.

Dopo il piano di intervento provinciale della scorsa settimana si è conclusa l'operazione "Black flower", condotta dalla compagnia di Velletri, che ha permesso di denunciare una ingente truffa ai danni dell'erario. Le indagini hanno preso avvio mesi fa con un' attività di polizia giudiziaria a conclusione della quale è stata individuata e smantellata un'associazione per delinquere dedita al contrabbando di prodotti petroliferi, composta da un floricoltore dei Castelli Romani e da altre tre persone titolari di depositi fiscali e commerciali di prodotto petrolifero in Umbria e in Abruzzo.

L'operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Velletri, è scaturita dal controllo di produttori agricoli e florovivaistici, della provincia di Roma, che beneficiano dell'acquisto di gasolio in totale o parziale esenzione d'imposta in relazione alla loro destinazione d'uso, rispettivamente al riscaldamento delle serre o all'alimentazione dei mezzi agricoli.

La successiva verifica fiscale condotta nei confronti del floricoltore dei Castelli Romani ha permesso di stroncare l'ingegnoso sistema di frode utilizzato per ottenere milioni di litri di gasolio, dichiarandone la destinazione al mercato agricolo e destinandolo invece al mercato nero per la successiva distribuzione attraverso compiacenti impianti stradali, depositi commerciali o imprese di autotrasporto. In tal modo l'organizzazione ha potuto immettere sul mercato gasolio a prezzo concorrenziale in quanto non gravato da imposizione fiscale.

L'imprenditore agricolo, risultato tra i maggiori beneficiari nazionali di gasolio esente, riusciva a farsi assegnare, attraverso la corruzione di un funzionario della Regione Lazio, arrestato nel mese di giugno 2007 su ordine di custodia cautelare emesso dal gip del tribunale di Velletri, quantitativi di gasolio esorbitanti le sue capacità di stoccaggio ed utilizzo.

Successivamente, attraverso falsi documenti, il prodotto veniva cartolarmente ceduto da un deposito fiscale e da un deposito commerciale al predetto imprenditore agricolo, ma in realtà direttamente destinato al mercato nero e ceduto ad autotrasportatori compiacenti che lo impiegavano nell'ambito della loro attività, beneficiando di un prezzo d'acquisto inferiore di oltre il 50% rispetto a quello commerciale.

Ingente l'ammontare del danno. Oltre ai già accertati 15 milioni di euro di accisa evasa, la verifica ha permesso di recuperare a tassazione per l'erario 25 milioni di euro di base imponibile per le imposte dirette e 5 milioni di Iva dovuta. L'imprenditore è stato ulteriormente denunciato all'autorità giudiziaria di Velletri per "dichiarazione infedele", reato fiscale punito con la reclusione da uno a tre anni. È stata, altresì, proposta la confisca dei beni quale misura cautelare per il pagamento dell'imposta dovuta.