{{IMG_SX}}Roma, 19 maggio 2008 - "La situazione sanitaria è grave: l'Italia non deve attendere la decisione della Corte europea per risolvere il problema, deve agire immediatamente". Lo ha detto Barbara Helfferich, portavoce del commissario Dimas, a proposito della crisi rifiuti di Napoli.

 

La Commissione ha deferito il 6 maggio scorso il nostro Paese alla Corte di giustizia europea, ma secondo Dimas non si può attendere oltre. Intanto, ancora una notte di lavoro per polizia e vigili del fuoco e tensioni nella città di Napoli investita dalla crisi rifiuti. I pompieri sono stati impegnati in 75 incendi di cassonetti e immondizia giacente in strada tra il capoluogo campano e il suo hinterland.

 

UNA NOTTE DI FUOCO

In alcuni casi, le fiamme erano state appiccate da gruppi di persone che, soprattutto tra i quartieri di Fuorigrotta e Bagnoli, sono scese in strada e hanno ostruito le vie con spazzatura e masserizie. Alle 23.40 il primo blocco con incendio in via Campegna, dove è intervenuta la polizia rimuovendo i cassonetti, poi le fiamme e l'arrivo dei vigili del fuoco; poco dopo, roghi in via Tiberio; a mezzanotte, rifiuti incendiati in via Costantino Grimaldi, quartiere Poggioreale; altro blocco con incendio di rifiuti alle 1.30 in via Giulio Cesare, Fuorigrotta; un'ora dopo in via Amedeo Maiuri, a Bagnoli; alle 3.50 contenitori di rifiuti spostati al centro della carreggiata in via Benedetto Cariteo.


 

CAMORRA O NON CAMORRA?

"Dietro i roghi c'è la camorra", afferma il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, nell'intervista pubblicata oggi da Repubblica. E a scorgere l'ombra della camorra dietro i disordini di Napoli, è anche il vicepresidente vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino: "alzando lo scontro sociale - spiega l'esponente del Pdl - la camorra spera di ottenere un intervento con finanziamenti a pioggia per l'emergenza, con cui continuare a far arricchire le proprie imprese".

 

Un alibi, per il portavoce dell'Udc Francesco Pionati: "La camorra non può diventare l'alibi del malgoverno regionale", ha affermato, tornando a chiedere le dimissioni del presidente della giunta regionale campana Antonio Bassolino. A Pionati fa eco Antonio Di Pietro che chiede al presidente della regione di "fare un passo indietro".

 

RACCOLTA STRAORDINARIA

Intanto gli autocompattatori dell'Asia, l'azienda a totale partecipazione del Comune di Napoli che cura la nettezza urbana, sono al lavoro da questa mattina per l'intervento di raccolta straordinaria dei rifiuti. Secondo dati dell'azienda, mentre sabato a terra c'era una giacenza di 5.100 tonnellate, ad ora sono 3.500 tonnellate quelle ancora in cassonetti o sui marciapiedi; 700 tonnellate in più rispetto l'ordinario sarebbero state raccolte questa notte. Ad affiancare le forze dell'ordine e le unità dei vigili del fuoco dovrebbero arrivare, secondo il piano del Governo, anche i militari del genio dell'esercito. Un'idea che non piace a Pierferdinando Casini: «Alla gente i militari piacciono, ma il compito dei militari è diverso da quello di cui sentiamo parlare». 
 

 

BUS IN SCIOPERO

A Napoli questa mattina hanno effettuato regolarmente il servizio solo 70 autobus pubblici su 600 tra quelli previsti in turno per l'Azienda napoletana di mobilità e quelli della Compagnia di trasporti pubblici. La ragione di uno sciopero effettuato senza darne alcuna notizia alle aziende risiede nella esternalizzazione del servizio di controllo dei biglietti, affidato da venerdì scorso al Consorzio Unicocampania.

 I dipendenti delle due aziende di pubblica mobilità temono che questo impedisca una sorta di scatto di carriera reso possibile a conducenti di bus con una certa anzianità che potevano accedere al servizio di controlleria. Secondo quanto si è appreso, il turno pomeridiano si sta invece regolarizzando.

 

PERICOLO DIOSSINA E FALDE ACQUIFERE

"In queste condizioni la città non può resistere. Il piano di tre punti annunciato dal sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio è un primo passo per sconfiggere l'emergenza rifiuti. Ma da solo non basta. Sono necessarie ulteriori iniziative rivolte soprattutto alla bonifica del territorio". Lo afferma, in un'intervista al Messaggero, Giuseppe Scalera, deputato del Pdl e presidente dell'Ordine dei Medici di Napoli.


"Siamo ancora seriamente preoccupati - spiega - per le conseguenze sulla salute dei cittadini. I roghi di immondizia sono ormai diventati un pericolo costante. Infatti, la diossina sprigionata da questi incendi sono la nostra prima preoccupazione. E' quindi prioritario riuscire a limitare questi episodi".


Secondo Scalera "c'è la necessità di fare una seria bonifica del territorio. In primo luogo, bisogna eliminare i rifiuti tossici presenti in alcune zone del casertano e del napoletano che stanno continuando a inquinare i terreni circostanti. Non dimentichiamoci poi della gravità della situazione delle falde acquifere non ancora contaminate".