{{IMG_SX}}Vibo Valentia, 8 febbraio 2008 - È in corso a San Luca (Reggio Calabria) un'operazione congiunta dei Ros e del reparto cacciatori eliriportati Calabria, alla ricerca dei latitanti e fiancheggiatori della faida, in seguito alla strage di Duisburg.

Un bunker dotato di un sofisticato sistema di apertura controllato elettricamente: la "città segreta" della 'ndrangheta, a San Luca, continua a riservare sorprese. Stamani, nel paesino che ha dato i natali a Corrado Alvaro, ma tristemente noto per la faida nel cui contesto sarebbe maturata la strage di Duisburg, in Germania, dello scorso Ferragosto, i Carabinieri sono entrati in azione alla ricerca di latitanti e fiancheggiatori.

 

Il bunker era in via Alvaro, nel centro del paese. All'operazione, coordinata dal sostituto procuratore della Dda Nicola Gratteri, hanno preso parte circa 150 uomini, del comando provinciale di Reggio Calabria e del Reparto Territoriale di Locri dell'Arma, oltre che del Ros e dei Cacciatori. Numerosi i controlli e le perquisizioni. Il rifugio individuato, collegato ad un altro locale, si presume possa aver ospitato qualche latitante.

 

Il bunker era intercomunicante con un'abitazione adiacente attraverso un sottoscala con ascensore ed era dotato di un sofisticato sistema elettrico di accesso. L'abitazione appartiene a Paolo Nirta, fratello di Giovanni Luca, marito della donna uccisa in occasione della strage del Natale 2006 che determinò la strage di Duisburg come ritorsione. Il rifugio, di circa 15 metri quadrati, era dotato di un sistema di apertura aerodinamico elettrico ed era arredato con due letti. All'interno c'erano due letti e materiale solitamente utilizzato dagli scouts.

 

A San Luca risiedono le famiglie protagoniste nell'omonima faida, che oppone i Nirta- Strangio ai Pelle- Vottari, e che nell'agosto dello scorso provocò la strage avvenuta nella cittadina tedesca. I Carabinieri hanno perquisito, nel corso dell'operazione, le abitazioni di due latitanti, Giuseppe Nirta di 45 anni e Francesco Romeo, di 41, inseriti nell'elenco dei 100 ricercati più pericolosi sul territorio nazionale. I militari, durante i controlli, hanno sequestrato parti di armi, un fucile ed un rilevatore di microspie.

 

ARRESTI ANCHE A PALERMO

I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno eseguito 3 arresti nei confronti di esponenti di spicco del clan mafioso di Brancaccio. Nel corso del blitz sono stati sequestrati 10 chili di cocaina purissima destinata a tutto il mercato nazionale. Sono tuttora in corso decine di perquisizioni nel territorio di Palermo.

Gli investigatori ritengono di avere individuato un'organizzazione molto attiva nel traffico di stupefacenti fortemente reddittizio per Cosa nostra.