{{IMG_SX}}Napoli, 15 dicembre 2007 - Dopo sette anni è finita la latitanza del boss della camorra Edoardo Contini. Edoardo 'o romano viene considerato uno dei capi camorra più importanti della Campania che per anni ha costituito un cartello associativo denominato "Alleanza di Secondigliano" con il clan Mallardo e la cosca dei Licciardi.

Il periodo natalizio evidentemente non porta fortuna a Contini: basti ricordare che a Capodanno del '94 il boss fu arrestato a Cortina D'Ampezzo mentre festeggiava il nuovo anno. Fu liberato nel 2000 ma poco dopo si rese nuovamente irreperibile. Ieri notte le forze dell'ordine dopo anni di ricerche sono riuscite nuovamente ad arrestarlo.

 

TRADITO DAL CIBO

Il boss della camorra Edoardo Contini, arrestato in un appartamento di Casavatore, nel Napoletano, è stato tradito da conversazioni sul cibo che doveva essergli portato. E gli inquirenti sono già al lavoro su 'pizzinì trovati nel corso delle perquisizioni all'appartamento della famiglia che lo aiutava nella latitanza, in via Cimarosa, e in quello al piano di sotto che il boss aveva nella sua disponibilità.

 Solo ieri mattina, il Pm della Direzione distrettuale Antimafia, Barbara Sergenti, e Cristiana Mandara, della Sezione Catturandi della Squadra Mobile, da una intercettazione ambientale hanno capito dove potevano trovare Contini e hanno agito. Il boss da meno di un anno viveva aiutato da una famiglia di incensurati senza reddito composta da madre e cinque figli; senza mai uscire, senza telefoni cellulari, senza armi, Contini per non lasciare tracce comprava mutande e calzini e li buttava via per non farli lavare. Molto ridotti anche i contatti con i familiari: con la moglie, Maria Aiata, cognata del boss dell'area nord di Napoli, Francesco Mallardo, non la vedeva dal Natale scorso.


Anche se a febbraio la donna aveva cercato di andare da lui, aveva deciso di non farlo per non metterlo a rischio. Contini non ha nemmeno mai visto una nipotina che ora ha due mesi. I contatti con i familiari erano assicurati da lettere. Nel ricovero provvisorio del boss a Casavatore c'erano però televisione, anche Sky, e quotidiani, compresi quelli sportivi.


All'arrivo della Polizia, che lo ha sorpreso in compagnia della famiglia che lo aiutava, l'uomo ha fatto un timido tentativo di fuga dal balcone, poi ha confermato la sua identità e non è apparso molto sorpreso quanto piuttosto colpito dalla capacità degli investigatori.

 

MASTELLA: UN FARABUTTO IN MENO

Il ministro della Giustizia Clemente Mastella plaude all'arresto del superlatitante boss della camorra Edoardo Contini arrestato questa notte. "Questo arresto - ha detto a Napoli ai giornalisti il Guardasigilli - dà un'idea delle Forze di polizia e della Magistratura che non è ripiegata su stessa, ma che combatte in prima linea la criminalità soprattutto in queste aree".


Il ministro Mastella ha poi aggiunto "bisogna fare, ognuno di noi, un po' di più e molto di più di quello che è stato fatto fino ad ora". Nel fare i complimenti alla Polizia che ha catturato il superlatitante, tra i 30 ricercati più importanti, Mastella ha concluso: "Abbiamo eliminato un farabutto dalla circolazione".

 

CHI E' IL SUPERBOSS

Eduardo Contini, superboss latitante catturato ieri sera dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Napoli e del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, è considerato il "capo" indiscusso dell'omonimo clan camorristico operante nei quartieri del capoluogo campano San Carlo, Vasto, Mercato e Poggioreale. Secondo una nota della Polizia di Stato, è, inoltre, il massimo esponente della direzione strategica del cartello camorristico "Alleanza di Secondigliano", composta anche dalle famiglie Licciardi, Mallardo, Lo Russo e Bocchetti.


Nel 1996, con sentenza irrevocabile, era stato condannato per il delitto di associazione mafiosa, nell'ambito di un'inchiesta coordinata dall'Autorità giudiziaria partenopea che delineò l'esistenza dell'alleanza tra il clan "Contini" - operante nei quartieri San Carlo, Vasto, Mercato e Poggioreale di Napoli - e le consorterie camorriste facenti capo, rispettivamente, ai boss Licciardi Vincenzo ed ai fratelli Francesco e Giuseppe Mallardo, operanti nel settore nord - occidentale del capoluogo campano ed egemoni nei settori criminali delle estorsioni, della distribuzione delle sostanze stupefacenti e delle scommesse clandestine.


Irreperibile dal 2000, è inserito nell'elenco dei 30 latitanti di massima pericolosità stilato dal Ministero dell'interno.
Considerato l'ispiratore delle nuove e più agguerrite dinamiche imprenditoriali della camorra, ha costituito, nel corso degli anni, un vero e proprio impero economico che ha continuato a gestire con ferrea determinazione anche nel corso della latitanza, avvalendosi di un vasto giro di alleanze con altri esponenti apicali delle organizzazioni criminali campane. E', altresì, ritenuto uno dei principali organizzatori del traffico internazionale di sostanze stupefacenti, nonché punto di riferimento delle attività estorsive sul territorio napoletano.


Tra i provvedimenti restrittivi di cui la Polizia informa che è stato oggetto, si annoverano un Ordine di esecuzione cumuli pena nr. 110/05 del 2.3.2005, emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, per i delitti di associazione mafiosa ed estorsione, dovendo espiare anni 20, mesi 11 e gg. venticinque 25 di reclusione. Il presente provvedimento sostituisce quello p.n. emesso in data 11/12/2002.

Una Ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 350/2004 R.G., emessa il 13.7.2004 dalla Corte di Assise del Tribunale di Napoli per i delitti di omicidio, associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione, riciclaggio ed altri gravi reati. Contini deve inoltre essere sottoposto alla Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno nel Comune di Napoli per anni 5 ai sensi della normativa antimafia. Il superboss annovera infine numerosi precedenti di polizia per i delitti di associazione di tipo mafioso, omicidio, estorsione, traffico di stupefacenti, riciclaggio di denaro ed altri gravi reati.