{{IMG_SX}}NOVARA, 20 giugno 2007 - Chissà perché, dopo sette anni, ha deciso di confessare il suo reato. Certo devono essere rimasti sbalorditi , i carabinieri di Genova, nell'ascoltare l'auto-accusa di Maria Vittoria Bignoli, che ha ammesso di aver seppellito il corpo della madre in giardino e di non averne mai denunciato il decesso.

"L'ho seppellita in giardino con le mie mani - ha detto più o meno la donna agli allibiti militari - andate e controllate". E in effetti nel giardino della casa di via Archimede 22, a Gallarate, sono stati trovati i resti di Rosaria Di Sano.

Probabilmente la donna non sapeva neppure di aver commesso il reato. La madre, classe '33, era morta sette anni fa di tumore, ma la figlia non ne aveva denunciato il decesso: ha provveduto lei stessa a seppellirla in giardino e a tutti raccontava che la madre era stata ricoverata in una casa per anziani.


Poi, qualche anno fa, Maria Vittoria si è fidanzata con un medico di Genova e si è trasferita: nella casa di Gallarate ormai si recava sempre meno spesso. Gli inquirenti stanno cercando di capire il movente del reato: ad esempio se la donna continuava a percepire la pensione della madre.