{{IMG_SX}}Macerata, 29 aprile 2007 -Sono state fermate nella periferia di Tolentino le due rumene, Doina Mattei di 21 e una 17enne, che avrebbero ucciso nella metropolitana di Roma la giovane Vanessa Russo. Le ragazze si trovavano da sabato sera a Tolentino, dove vive la madre di una delle due, ed erano ospitate da un connazionale, in attesa di riuscire ad espatriare. Entrambe erano conosciute per essersi prostituite.

 

La maggiorenne, Doina Matei, è la principale accusata, per aver trafitto Vanessa con la punta dell'ombrello. Nel filmato del sistema a circuito chiuso della metropolitana e' la ragazza a destra, quella con il cappellino.

La Matei ha lasciato la Caserma dei carabinieri di Macerata qualche minuto prima delle 23:30.  La ragazza era seduta a bordo di un'auto delle forze di polizia e aveva il volto coperto da un mantello rosso. I giornalisti, i fotografi e gli operatori tv in attesa da ore davanti alla caserma l'hanno solo intravista, mentre la vettura sfrecciava via, alla volta di Roma, con quattro auto di scorta.

La posizione della ragazza minorenne e' di competenza della procura dei minorenni. A quanto si e' appreso la giovane e' rimasta nelle Marche e si trova attualmente in una struttura di accoglienza in attesa di essere sentita dalla magistratura dei minori di Ancona.

 

Sono due le inchieste in cui sono coinvolte le romene: una a Roma per omicidio e l'altra a Macerata per favoreggiamento..

 

LA CATTURA 

E' stata una telefonata al centralino del 112 della Compagnia dei carabinieri di Tolentino a confermare la presenza in paese delle due giovani romene. Una donna le aveva riconosciute, proprio mentre le due ragazze guardavano un quotidiano in un'edicola del supermercato, con le loro fotografie in prima pagina.

La testimone ha chiamato il 112, e una 'gazzella' dei carabinieri e' accorsa sul posto, bloccando le due presunte assassine e il loro amico, che le attendeva in auto. L'uomo e' stato arrestato con l'accusa di favoreggiamento.

 

Determinante, ai fini della loro identificazione, e' stata la diffusione, da parte della squadra mobile di Roma, delle immagini del sistema a circuito chiuso della Metropolitana. 

Polizia e carabinieri sono giunti alla identificazione vagliando l'ambiente della prostituzione sulla via Tiburtina, dove le due ragazze si prostituivano. Proprio attraverso le testimonianze provenienti da quell'ambiente si e' arrivati ai nomi. Doina e la sua amica si sarebbero allontanate da Roma venerdi' mattina a bordo di un'auto per trovare rifugio nelle Marche. Sembra che le due donne fossero in attesa di un connazionale che le avrebbe dovute trasferire in un luogo più sicuro, per poi espatriare.

 


In passato le due romene avevano lavorato in un night della provincia di Macerata, e questo elemento, insieme alla scoperta che la madre di una delle straniere vive a Tolentino, ha ristretto l'area geografica delle indagini. Stando a quanto si e' appreso, l'uomo a casa del quale le due fuggiasche avevano trovato ospitalita' era una loro vecchia conoscenza, fatta proprio all'epoca in cui si esibivano come entreneuse nel night.

 

 

L'uomo arrestato per aver dato ospitalià alle ragazze avrebbe documenti argentini e lavora come operaio, e abita in una casa di campagna in Contrada Cisterna, nei pressi di un salumificio. La stessa abitazione dove Doina Matei e la compagna avevano trovato ospitalita', in fuga da Roma.

 

IL MINISTRO DELL'INTERNO

Il ministro dell'interno Giuliano Amato ha espresso «grande soddisfazione per il lavoro serrato con cui le forze dell'ordine sono arrivate al fermo della presunta autrice dell'omicidio di Vanessa Russo, grazie anche alla proficua collaborazione dei cittadini che ne hanno permesso l'identificazione. Lo dovevamo - ha aggiunto il ministro - alla sua memoria, alla famglia, e alla città di Roma».