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Una Le Mans in Rosso per GiovinazziLeo Turrini - 10 gennaio 2023

L’ultimo pilota italiano a vincere la Le Mans assoluta guidando una Ferrari si chiamava, se ricordo bene, Ninni Vaccarella.

Era il 1964.

Non da solo, ci proverà prossimamente Antonio Giovinazzi.

Ecco come Emi Emi, il più grande esperto italico di Wec, vede per noi la sfida.

Buona lettura.

EMI EMI SCRIPSIT

Dio dà…e Dio toglie.
Il casus belli di Fantantonio Giovinazzi.
Una seconda vita. L’Araba Fenice del Wec in grado di consegnare all’ancora giovane pilota pugliese l’occasione che vale una carriera, proponendogli una seconda vita con le ruote coperte, dopo un’inelegante uscita dal Circus e una deprimente avventura con le monoposto elettriche.
Ora un bivio appunto. E per certi versi l’opportunità irripetibile di essere la testa d’ariete di un modo di pensare radicatosi in tre decenni di monopolio formulistico.
Può un pilota che ha corso in Formula 1 essere vincente nell’Endurence e viceversa?
Materia complessa e delicata.
Diciamo che anche nel recente passato non sono mancati casi di piloti di monoposto vincenti anche nelle gare di durata, com’era uso e costume fino alla metà degli anni’ 80 vedere un pilota correre senza chiedersi cosa portasse al limite ogni domenica, tra monoposto e biposto. Alonso e Hulkenberg hanno dimostrato che si può fare, meno è successo in tempi recenti che un pilota WEC figurasse dignitosamente in monoposto, seppur le occasioni poste dal tempo sono state quasi eccezioni (Lotterer dopo l’unica apparizione a Spa con la Caterham era praticamente ingiudicabile…dopo aver vinto tre Le Mans con l’Audi). Un caso di nota. Già in LMP2 un paio d’anni fa Nick De Vries, non trovando spazio nella massima serie fu capace di dimostrare in toto tutto il suo valore. Cosa di cui, gli addetti ai lavori del Circus, si sono accorti improvvisamente soltanto dopo la gara del centenario a Monza qualche mese fa.
Ora per il Fantantonio del volante questa stagione con la 499P non sarà una semplice comparsata, come successe nella 24 Ore del 2018, dividendo l’abitacolo di una 488 col brasiliano “Pipo” Derani e il finldese Toni Vilander (amico di Kimi dopo esserne stato rivale in pista).
Il cronometro ( che di solito non è portato a mentire…) ha dato ragione a Giovinazzi. Se lo staff di Coletta, a capo del programma WEC Ferrari ha deciso di affiancare a Pier Guidi e Calado (campioni mondiali in carica nell’ultimo campionato GT) la guida del pilota di Martina Franca, lo ha fatto su una basa assolutamente pragmatica.
Insomma, non è vero ma ci credo. E non è certamente uno scandalo pensare che Antonio possa aver trovato con la 499P la sua dimensione più autentica nel portare al limite una vettura da corsa.
Chiedere a Ickx “Moniseur Le Mans”, che per oltre un decennio ha continuato a vincere nell’Endurance, senza toccare più palla in Formula 1 .
Sì.
Si può fare.
Come recitava un invasato Gene Wilder in “Frankenstein Junior”.
Per una scommessa, tutta italiana.
Alla roulette di Le Mans.