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Solo Bottas fa paura ad Hamilton?Leo Turrini - 10 maggio 2019

Dico sempre di non dare troppo peso ai dati del venerdì.
Ciò premesso, mi riconosco pienamente nella considerazione espressa da Vettel dopo le libere del Gran Premio di Spagna.
In sintesi: quello che si è visto fin qui in pista è la fotografia reale della differenza esistente, per ora, tra Mercedes e Ferrari.
E potrei piantarla qui, sospirando in attesa di smentite del sabato e della domenica.
Invece voglio aggiungere una cosa.
Guardate che in casa Ferrari non c’è nessuno (ripeto: nessuno) disposto ad attribuire a chissà quali astrali, oscure, complottarde congiunzioni il dominio, iniziato nel 2014, delle Frecce d’Argento.
Mi dispiace per chi si ostina a vedere quello che non c’è.
La Ferrari sta perdendo (esattamente come la Red Bull, sia pure più dignitosamente dei Bibitari) perché l’avversario, almeno per ora, almeno fin qui, è stato più bravo e si è dimostrato più forte.
Inseguire spiegazioni esoteriche non aiuta. Io c’ero e ci fu un digiuno lungo addirittura ventuno anni.
Fini’ quando arrivò qualcuno (più di uno:  dalla Francia, dalla Germania, dalla Gran Bretagna, dal Sud Africa) che ci fece capire come, con la cultura degli alibi, non saremmo andati da nessuna parte.
Sono triste come ferrarista. Non mi rassegno. Aspetto il Gran Premio. Ma non comprendo chi insiste a inventare interpretazioni che non esistono.
Infatti, a Maranello nessuno (insisto) le condivide. E meno male.
Se davvero Bottas fosse l’unico rivale per Hamilton, toccherebbe prenderne atto.
Malinconicamente.