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Quando Leclerc consola i ferraristiLeo Turrini - 23 giugno 2018

Meno male che Leclerc fa coraggio a noi ferraristi.
Potrei cavarmela con questa battuta da avanspettacolo di serie Z spedendo i complimenti per l’Alfa Sauber al già opinionista cloggaro Luca Furbatto (che bravo!), a cercherò di fare un discorso serio (esercizio praticamente impossibile per un rincoglionito come me, lo ammetto).
Allora.
Più o meno le qualifiche sono andate come temevo.
Ma anche come mi aspettavo.
Non è che Vettel sia rovinosamente lontano dalle due Mercedes.
Mercedes che in Francia ha portato l’evoluzione di motore.
Voglio dire questo.
Stiamo vivendo un campionato caratterizzato, fin qui, da un raro equilibrio.
In astratto, potrebbe anche essere, per Seb, una domenica da “damage control”, da limitazione del danno.
Guardate che non ci sarebbe nulla di strano.
Cosa ha fatto, del resto, Hamilton a Montreal?
Insomma, piedi per terra e testa fredda.
Discorso gomme limate.
La mia posizione è nota.
Non è bello che ci siano 3 Gp per i quali vengono montati pneumatici di tipo diverso. Punto. L’ho scritto quando era ora.
Dopo di che, questa curiosa soluzione è stata annunciata mesi fa. Si sapeva. E metto punto anche qui.
Discorso Kimi.
Mi rendo conto di quanto sia inutile ribadire che un grande campione meriterebbe sempre rispetto. A maggior ragione quando è in difficoltà, quando gli capita di commettere errori.
Ma io sono Leo Turrini e non chiedo a nessuno di imitarmi.
Di Leclerc ho sempre detto che, quando sarà, mi farà piacere vederlo vestito di Rosso.
E adesso godiamoci il Gran Premio di Francia.