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Perché la Ferrari fa bene (per ora) a bloccare la riforma 2021Leo Turrini - 23 luglio 2019

Ringrazio chi, sotto il post precedente, sta formulando quesiti cui prometto di rispondere dopo il Gran Premio di Ungheria.
Come ho spiegato, le domande possono essere “inoltrate” entro l’1 agosto.
Segnalo, intanto, che in Ferrari stanno (saggiamente, dico io) bloccando l’iter delle proposte di modifica ai regolamenti, tecnici e sportivi, che dovrebbero scattare dal 2021.
Sembra (ci vado con cautela, because I know my chickens, conosco i miei polli) che a Maranello si siano resi conto che conviene alzare la voce, quando si ha l’impressione che qualcuno possa pensare di programmare il futuro della F1 prescindendo dalla posizione della azienda del Cavallino.
Naturalmente, io non sono ancora del tutto rimba (manca poco, peraltro) e so bene che quando in ballo ci sono enormi interessi economici, eh, insomma, è sempre possibile che un consenso venga ottenuto garantendo cospicui ritorni finanziari.
Ci sta, è già accaduto, ergo zero illusioni.
Tutto ciò premesso, i “no” che la Ferrari (ripeto: su vari aspetti, top secret nei contenuti) sta opponendo a Fia e a Liberty Media sono, forse! e sottolineo forse, i sintomi di un risveglio “politico” non più eludibile.
Almeno, secondo me.