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Perché Babbo Natale è sempre stato ferraristaLeo Turrini - 23 dicembre 2018

Solo per dire Buon Natale.
A chiunque sia passato di qui anche una volta sola, anche di sfuggita.
A chi ha scritto, poco o tanto.
O a chi ha soltanto letto.
A chi ha condiviso le mie opinioni e a chi le considera sbagliatissime.
L’importante, per chi crede nei buoni sentimenti, è avvertire la consapevolezza senso di una sia pur vaga appartenenza. Ad una piazza comune.
Viviamo un tempo in cui mediocrità, invidia per chi ce l’ha fatta, rancore, incompetenza e ignoranza non di rado vengono spacciate per virtù.
Invece io mi ostino a pensare che la buona educazione sia sempre il presupposto di un dibattito civile.
Almeno per le piccole cose dell’automobilismo, che tanto ci stanno a cuore.
Oggi ero in un ricovero per anziani, a trovare un religioso ultra novantenne, ancora attivo.
Uno degli ospiti, un arzillo quasi centenario!, mi ha riconosciuto. E mi ha detto: senta, ma lei non potrebbe dire a questo Vettel di sbrigarsi? Mica so quanto potrà fermarmi ancora qua su questa terra!
Non fosse stato così fragile, gli avrei buttato le braccia al collo.
Lo so, lo so.
Bisogna essere feroci (seee, come Verdone in Gallo Cedrone, il film) per stare al passo con la modernità.
Ma non ci riesco.
Io ho il cuore così sciocco da pensare che Babbo Natale è vestito di Rosso perché è sempre stato ferrarista.
Auguri a chi è passato di qui anche una volta sola.
Grazie.