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O la corsa o la vitaLeo Turrini - 5 novembre 2020

Questo week end torna il motomondiale. Se ho capito bene, ancora senza Valentino Rossi.

Mi fa piacere ospitare qua sotto una storia, vera e bellissima, narrata dall’amico cloggaro Roli, un mito delle due ruote.

Grazie a lui e al protagonista del racconto.

ROLI SCRIPSIT.

Ci sono cose che capitano per caso, partono da lontano ma poi all’improvviso le vedi meglio, si avvicinano e diventano sempre più chiare…

C’erano una volta, agli albori dei social network, i Forum sul Web; in Italia uno di questi raccoglieva parecchi appassionati di moto e di conseguenza di moto da pista, si chiamava Staccata.com e ne venni a conoscenza nel 2001 tramite un amico presso uno dei nostri soliti ritrovi del sabato pomeriggio sulle colline dell’appennino.

In breve si creò una dipendenza, come da sostanza stupefacente, iniziai ad avere decine e decine di contatti di persone altrettanto appassionate, qualche buffone e parecchi disadattati.

2002 anno fatale, si spengono le luci sulle Moto da corsa a due tempi e si accende la MotoGp, Valentino Rossi continua la sua cavalcata trionfale e conquista anche la Vittoria nella neonata Classe regina dopo aver vinto la 125. la 250 e la 500.

Pista di Lombardore (TO) anno 2003.

Ritrovo tra amici di tastiera per qualche giro con le Moto in pista, Pietro mi si avvicina e tiene per mano Francesco che all’epoca aveva 6 anni, il vispo bimbetto sgranava gli occhi e sognava quei bolidi, in particolare la Rossa Ducati dello Zio, “chi sei tu ” gli chiesi, lui non rispose ma Pietro mi spiegò ” lui è Pecco” senza aggiungere altro se non che si stava divertendo sulle minimoto.

Io non so perchè ma guardo un Pilota in faccia e so subito se è buono o no e quel bimbo educato, silenzioso ma molto sveglio mi si avvicinò, gli dissi due parole di circostanza poi …guardai Pietro e mi uscì questa frase: “Guarda che questo mi ti diventa Campione del Mondo”, vi GIURO che non lo dico a tutti, anzi, non l’ho mai detto a nessuno.

Seguirono anni tempestosi ed il più dei contatti svanì ma non Pietro che amico era ed amico restò al di là del mezzo di comunicazione mentre Pecco cresce e continua a divertirsi..poi, quasi per scherzo….iniziano le gare vere, quelle con le MiniGP, della quale diventa campione europeo nel 2009.

Da qui in poi una “Stairway to Heaven”, nel 2012 prende parte al CEV classificandosi al terzo posto finale, prima nella classe 125 e poi nella classe Moto3, e ottenendo in ciascuna stagione una vittoria in gara.

Esordisce nel Motomondiale nel 2013 in Moto3, alla sua stagione d’esordio, non ottiene punti. Nel 2014 entra a far parte del neonato Sky Racing Team VR46, guidando una KTM, Nel primo Gran Premio stagionale in Qatar riesce ad ottenere i suoi primi punti nella classifica iridata.

Nel 2015 coglie il suo primo podio nel Motomondiale.

Nel 2016 rimane nello stesso team,chiude la stagione al quarto posto.

La Ducati si accorge di Lui e gli fa un regalo enorme, gli fa provare la Desmosedici MotoGp che fu di Hernandez, sei giri, Moto mai provata prima, Pecco fa saltare la telemetria, frena più avanti del pilota titolare e dopo solo tre giri ne eguaglia i tempi.

Nel 2017si trasferisce in Moto2 sempre con lo Sky Racing Team VR46 e mette il numero 42 sulla carena, il mio numero di gara, quello che mi ha visto vincere negli anni scorsi, un segno! Conquista il suo primo podio al Gran Premio di Spagna a Jerez. Nel 2018 Rimane nello stesso team, con compagno di squadra Luca Marini arrivando a vincere il mondiale in anticipo il 4 Novembre sul maledetto circuito di Sepang.

Il mio stupore quando arrivò a casa il pacchetto con dentro la maglia ufficiale della vittoria con il mio numero, il 42 e la scritta Word Champion…indescrivibile. (Il 21 febbraio 2018 annuncia la firma con il Team Ducati Pramac per il biennio 2019/2020). Ma non ci si ferma, dopo una dura gavetta nel team satellite Pramac Pecco diventa pilota ufficiale Ducati Corse “Mi ha chiamato Dall’ Igna lunedì ( 28/10/2020 ndr) dandomi la notizia, ho provato una sensazione strana, bellissima. Sono consapevole delle pressioni e delle aspettative che ci saranno su me e Miller l’anno prossimo, ma credo che potremo fare un buon lavoro”

Buon Lavoro piccolo Pecco e continua a divertirti, sempre.