- Premessa.
Max aveva vinto il mondiale già da un pezzo.
È un grande campione. Quello che fa a Suzuka in partenza resistendo all’esterno all’attacco di Leclerc è degno dei giganti del passato.
Stop.
La assegnazione del punteggio pieno per la gara giapponese è corretta. Almeno se uno si legge il regolamento.
E siccome dopo Singapore avevo contestato la lentezza dei commissari Fia sul caso Perez, la tempestività sul taglio chicane di Leclerc è ineccepibile.
Solo la tempestività, però.
Infatti la decisione è sbagliata. Ingiusta.
Se a Singapore consideri circostanza estrema il meteo e fai un buffetto al messicano, come puoi non riconoscere ogni attenuante a Carletto nel delirio di Suzuka?
Era davanti, aveva le gomme distrutte, non ha danneggiato Perez con la sua manovra, figlia della situazione.
Qui sta lo scandalo e Binotto ha fatto bene ad incazzarsi in diretta tv.
Poi sul fatto che una regia occulta pretendeva la consacrazione dell’olandese in casa Honda, mah, io sono un ingenuo ignorante, a occhio non credo che, con tutti gli interessi Honda in America, ecco, non credo che un trionfo ad Austin sarebbe stato meno gradito.
Ma non è questo il punto.
A me dispiace che la pioggia ci abbia impedito di comprendere se il recupero Ferrari su Red Bull (vedi qualifiche) è reale o meno.
Sainz è stato l’unico a sbarellare nel diluvio.
Grandi Vettel e Ocon. - ignobile la presenza di trattori sulla pista della tragedia di Bianchi.
Di budget cap immagino parleremo domani.
Max campione ma a Leclerc è stato fatto un torto