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Leclerc e Schumi 2 visti da Alesi juniorLeo Turrini - 10 agosto 2021

Prima di congedarmi definitivamente da Tokyo, ho finalmente avuto una serata libera, extra…bolla anti Covid.
L’ho trascorsa con un ragazzo meraviglioso.
Giuliano Alesi.
È il figlio di Giovannino, forse uno dei piloti più amati, a dispetto del curriculum!, nella storia della Ferrari.
Alesi junior ha fatto parte per alcuni anni della Accademia del Cavallino.
Adesso, per continuare a coltivare il suo sogno, si è trasferito in Giappone, il paese della sua mamma.
Mentre mi faceva mangiare e bere come si deve, gli ho chiesto di descrivermi due suoi amici che per la Rossa rappresentano qualcosa, uno nel presente e l’altro forse nel futuro.
Leclerc e Schumi 2.
“Allora, Charles è un amico carissimo, quando stavo in Europa ci frequentavamo spesso. Credo sia già al livello di Hamilton e Verstappen. Io ho visto la sua grandezza al simulatore, quando ci capitava di lavorare insieme…”
“Ma la cosa più bella di Carletto, come lo chiami tu, sta nel carattere. Più diventava forte e più si manteneva umile. Non ha mai cambiato atteggiamento, è davvero una bella persona…”
“Ovviamente io non so quando la Ferrari sarà in grado di dargli una macchina da mondiale. Farò il tifo come tutti perché accada già nel 2022, ci mancherebbe altro… “
“Con Mick siamo stati bambini insieme, per l’amicizia che c’è tra le nostre famiglie. È un bravissimo ragazzo, che ha un senso profondo della discrezione, della privacy…”
“Ti racconto questa. Una volta eravamo non so dove per una gara di Formula 2. Era prima del Covid. Arriva un gruppo di tifosi. Gli dicono; ehi, ma tu sei il figlio di Michael! È lui, indicando Ilott: no, vi sbagliate, è quello là. E Ilott fu portato addirittura in trionfo…”
“Mick ha vinto in F4, in F3 e in F2. Non fai risultato perché hai un cognome! Con la Haas sta pagando un prezzo al valore della monoposto. Ma sta davanti al compagno di team, non gli si può chiedere di più…”
“Io? Come tutti i giovani piloti sogno la Formula Uno. So che è difficile, so che forse non ci arriverò. Ma voglio correre, sono venuto qua in Giappone per gareggiare, tra auto a ruote coperte e a ruote scoperte sto sempre in pista e le cose stanno andando bene…”
“Mio padre? Non mi fa mancare i consigli, anche se il Covid ci tiene lontani da mesi. Mi ha raccontato le storie della tua e sua Formula 1, credo abbiate vissuto un tempo che non tornerà…”
Purtroppo.