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Leclerc e la Ferrari alla canna del GaslyLeo Turrini - 2 agosto 2020

Beh, mai addormentarsi durante un Gp di F1.

Nemmeno in questo 2020.

Sul finale a tre ruote di Hamilton ed eventuali implicazioni regolamentari sorvolo, nel senso che vado di fretta e non so cosa possano decidere i commissari.

Di sicuro Red Bull fermando Verstappen ha rinunciato al dono gommato, a meno che i Bibitari non temessero a loro volta un crack pneumatico.

Ferrari, adesso.
Il bicchiere mezzo pieno? Il bicchiere mezzo vuoto? Sempre lì siamo. Nel mare della nostra insoddisfazione da tifosi, s’intende.
Vado con ordine. Anzi, con precisione cronometrica. Alle ore 16,19 di una domenica dolorosa, il Cavallino era alla canna…del Gasly. Nel senso che, con tutto il rispetto e con tutto l’affetto per la ex Minardi, è stato umiliante il modo in cui l’Alpha Tauri, la monoposto di Faenza, ha sorpassato la Rossa di Seb Vettel.
C’è un limite a tutto. E ci sono episodi che assumono una valenza fortemente simbolica. Gasly che svernicia il quattro volte campione del mondo non può essere soltanto una conseguenza della presunta demotivazione del tedesco. In realtà, lo sappiamo tutti.

La pochezza della SF1000 è disarmante. Io posso anche condividere l’approccio aziendale sulla inutilità di ribaltoni a livello di struttura tecnica: anche perché, di solito, chi viene cacciato da Maranello poi finisce in Mercedes…
Detto questo, passo al bicchiere mezzo pieno. Leclerc sale sul podio in modo rocambolesco è miracoloso e come già era accaduto nella prima domenica in Austria è stato aiutato dalle circostanze.
Ma debbo aggiungere una cosa che non sarebbe giusto sottovalutare. Per sfruttare le opportunità, bisogna essere lì. E Carletto c’era, con la sua guida pulita, con una gestione accorta delle gomme.
Voglio dire che il ragazzo, al di là di talune esuberanze da anagrafe, sa usare il cervello. E non si tratta di un dettaglio, a maggior ragione in una situazione che vede la Ferrari annaspare nelle spire di una crisi tecnologica che ha troppi padri.
In breve. Carletto è una garanzia. Dargli una macchina che non sia…alla canna del Gasly è il minimo.

Ps. Sul podio per Mercedes c’era l’ingegner Didier Pironi, figlio del compianto pilota Ferrari. Pironi junior ha un fratello gemello, si chiama Gilles. Nacquero poco dopo la tragica scomparsa del papà.