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La lezione di Quartararo a petto nudoLeo Turrini - 7 giugno 2021

Beh, ci sono episodi che assumono una valenza simbolica.

Quartararo in moto a petto nudo è uno di quelli.

Ecco l’opinione del delirante Roli.

ROLI SCRIPSIT

Nuvolari e gli altri

I piloti corrono.

Per vincere, si capisce, sempre e solo per vincere.

Capacità, esperienza, tecnica… tutto svanisce dietro a quell’unico obiettivo.

Stare davanti. Non fermarsi. A meno che non sia il tuo mezzo a fregarti.

O qualcun altro ti metta k.o.

In quel caso provi a rialzarti, a ripartire con la carenatura a brandelli, a cambiare con la mano tirando il mozzicone di leva rimasta oppure a tenere la forcella perchè un semimanubrio non c’è più.

Li abbiamo visti più volte. In Auto in Moto, in ogni categoria. Stringere i denti con la faccia infangata, con una chiave inglese stretta in mano al posto del volante, con marce saltate, gomme al limite, addirittura spingere il mezzo fino al traguardo per poi svenire sfiniti.

Li abbiamo visti con le visiere forate per la condensa ed il nastro Nashua sul naso o col casco offuscato dalla pioggia perché le protezioni a strappo trasparenti erano finite.

Ed ora abbiamo visto anche una tuta aperta. Un problema tecnico? Una cerniera aperta per porvi rimedio? Ed eccolo, il Motociclista, immortalato in quello che sembra uno spot.

Un inno al motorsport nella sua essenza più suggestiva che ci riporta ad immagini color seppia dove due Uomini col borsalino versano la benzina dentro un imbuto zincato durante la Mille Miglia o il Gran Premio del Nurburgring poi prendono a martellate le ruote per smontarle dall’Auto da Corsa.

Perché le tute supertecniche, aerodinamiche e performanti,farcite di airbags, di norma, non svolazzano.

Guardi le immagini, sai che vanno a 200, 300, 350 all”ora, ma non lo percepisci.

Le tute tagliate e cucite su misura, insieme ai caschi, ai guanti e agli stivali, non lasciano alla vista nemmeno un lembo di pelle. E l”illusione che siano cyborg e non ragazzi è forte.

Quartararo ieri ha corso così.

Quel poco di petto nudo che si vedeva, mentre il vento sbatacchiava i lembi della tuta e noi….spettatori increduli cercavamo di immaginare cosa fosse, l’impatto dell’aria addosso, a quella velocità, ci ha regalato un’immagine indelebile di quel che vuol dire correre dietro ad un sogno.

Penalizzarlo per questo inciampo per me non ha alcun senso, vanno penalizzati i comportamenti antisportivi che vediamo ogni volta in Moto3 e da parte di qualche testa calda anche in MotoGp, di questo passo anche l’ immancabile grattata alla mutanda di Valentino all’uscita box sarà sanzionata come atto osceno..