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La Ferrari di Vasseur by DuchessaLeo Turrini - 19 dicembre 2022

Scusate il ritardo. Ma c’è Leo e Leo e nell’ultimo periodo molto mi sono dovuto professionalmente occupare di Messi.

Come sarà la Ferrari di Fred Bongusto Vasseur? Da una rotonda sul mare, quanto potrà incidere il nuovo Capo sul Reparto Corse?

Tenta di rispondere per voi l’ingegner Romeo Duchessa, che come sempre ringrazio anche a nome di Minou, Matisse e Bizet.

DUCHESSA SCRIPSIT

Auto 2023 sono già pronte o una gestione Vasseur può ancora incidere?

Le vetture 2023 sono definite nei concetti principali.

Il mese di dicembre è il primo mese senza Gran Premi di F1 da febbraio. Il campionato del mondo ormai è diventato un maratona e il lungo mondiale ha aperto la nuova era delle monoposto tornate per cosi di dire ad effetto suolo. Tuttavia in questa stagione abbiamo visto come sia importante avere un concetto di base che funzioni dal – Bahrain vedi Ferrari e Red Bull – ma anche una importante capacità di sviluppi e correzione degli errori. Persino Mercedes ha pagato dazio, passando dall’inferno al purgatorio, prima di capire davvero se valesse la pena insistere con il proprio design. Banalmente meno errori si fanno in partenza, meno correzioni sono richieste, meglio è in termini di budget cap.

Dicembre è un mese estremamente interessante. Intanto i macro concetti sono totalmente definiti e per i tecnici in fabbrica comincia una fase cruciale. Sarebbe interessante assistere ad alcuni meeting con i capi-progetto che determinano le scelte tattiche sui programmi di primo sviluppo.
Un esempio sono le specifiche di raffreddamento aggiornate, da cui dipendono il design degli ingressi pance, delle branchie e dell’air-box. Ovviamente la veste che verrà presentata ai test è sempre nella versione più cauta.
I progetti definitivi vengono messi in produzione tanto che, se non si è in ritardo, verso Natale viene deliberato il primo telaio e il nuovo muso per il crash test. Il secondo arriverà non molto prima dei test invernali.

Rispetto al 2022 non c’è ragione per non credere che assisteremo ad alcune forti evoluzioni. Il limite di spesa non ha permesso modifiche profonde alle auto a stagione in corso. Ferrari ad esempio aveva spostato molto presto l’attenzione sulla 675 mentre Red Bull sembra essersi tenuta in tasca alcuni aggiornamenti che farà vedere ad inizio 2023.

Non del tutto corretto dire che le auto viaggeranno più alte da terra. Più alte rispetto a quale parametro?

Il regolamento 2023 segue la scia della direttiva tecnica 39. Non è una rivoluzione ma ha certamente complicato i piani di chi come la Ferrari aveva trovato molta performance mantendendo bassa la F1-75, gestendo discretamente i noti problemi di saltellamento che hanno afflitto le auto. Tuttavia una fonte qualificata rivela una cosa interessante: “non è del tutto corretto pensare che le auto correranno più alte da terra rispetto al 2022, potrebbe valere per il concetto teorico primordiale con cui si lavorò al simulatore. Poi c’è stato il porpoising che ha costretto a irrigidire molto e alzare il fondo, poi abbiamo raccolto molti dati utili, alcuni inaspettati….”.

Essenzialmente sembra plausibile che vedremo dei pavimenti molto diversi nel disegno dei convogliatori di ingresso ai tunnel Venturi per il fatto che i marciapiedi e la gola del diffusore saranno leggermente più alti rispetto al piano di riferimento ma potranno abbassarsi di più in frenata, in trazione e ad alte velocità.
Il regolamento 2023 potrebbe aiutare ad allargare la finestra di setup. Ovviamente le simulazioni non stanno dicendo tutto ma saranno generalmente più affidabili rispetto allo scorso inverno.

Quanto potrà incidere l’arrivo di Fred Vasseur parlando della nuova macchina?

Fondamentalmente poco, e questo non perché il nuovo TP voluto soprattutto da Benedetto Vigna non abbia capacità di intervenire, ma perché sarebbe da un lato poco intelligente farlo. Non c’è molto spazio in questa fase per assumersi responsabilità su cambi di rotta.
Le scelte sono partite da molto lontano, parliamo di un progetto che fatalmente è nato a Pasqua e si è perfezionato in galleria da molti mesi con cicli di dati che l’ex TP Alfa Romeo non può conoscere. Inoltre, ciò che rimane dell’aerodinamica è stato sostanzialmente completato o è nella fase finale. Sarebbe inopportuno rallentare il lavoro di tecnici.
Vasseur non è uno sprovveduto e la Ferrari non è una barchetta agile. Alcuni innesti, tipo il ritorno di Simone Resta in Rosso non sono così scontati, a meno di forzature. Oltretutto non gli sarà sfuggito che l’AD Vigna vorrà essere molto più incisivo e su questioni più estese.

Il tutto mentre è chiaro che lo scossone delle dimissioni forzate di Binotto non ha lasciato indifferenti, specie se pensiamo ad alcuni motoristi di peso. La proprietà ha voluto dare un segnale di cambiamento, forse si sarebbe potuto aspettare, pensano alcuni.
Quel che è certo è che il francese può essere felice di ereditare oneri, onori e l’auto di Binotto. Ma più che in fabbrica, Vasseur dovrà concentrarsi nell’individuare e valorizzare le figure migliori per correggere alcune lacune viste in pista.

Aggiungerei che ora sarebbe essenziale soffocare sul nascere antichi spettri nuovamente ricomparsi. Per intenderci, le parole d’ordine non dovrebbero essere cambiare o rivoluzionare piuttosto stabilizzare, rassicurare e valorizzare.
Il più grande risultato immediato della nuova gestione a mio parere sarebbe innanzitutto questo. Compito che non sarà facilissimo.