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Imola, la Ferrari e Tambay: 40 anni dopoLeo Turrini - 15 maggio 2023

Settimana Imola.
Liberi tutti di pensarla come vogliono, sul difficile (eufemismo) momento Ferrari.
Io rivedo idealmente le atmosfere della vigilia 2022 e avverto un doloroso senso di frustrazione (vero Emi Emi? Vero Ricccris? Vero delirante Roli?).
Ma fa niente, ho la corazza di un armadillo, io.
Piuttosto, giù il cappello davanti alla memoria.
Qualche anno fa, nemmeno tanti, mi trillò il cellulare all’uscita dalla chiesa dove avevo appena detto addio a Paolino Scaramelli, storico operaio Ferrari in servizio ai box, da Gilles fino a Schumi.
A chiamarmi era Patrick Tambay. Era già malato (se ne è andato pochi mesi fa), però ci teneva a farmi sapere che spiritualmente era lì. Con il suo meccanico Scaramelli. Con l’uomo che aveva contribuito a rendere meno pesante la tremenda eredità di Gilles. E che era con lui, con Patrick, quella domenica a Imola del 1983.
Oh, lo so, lo so. In una era di social e di intelligenza artificiale, la memoria è un optional.
Il mondo web è pieno di imbecilli che non sanno una beata mazza, cercano i “like” e stronzate del genere.
Ma io me ne frego.
So cosa rappresentò per una generazione intera, la mia di sicuro!, il trionfo di Tambay a Imola nel 1983, sulla macchina di Villeneuve, dodici mesi dopo, più o meno, la tragedia di Gilles.
Io ho visto cose che voi umani, eccetera eccetera.
E la settimana di Imola potevo cominciarla solo così.