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Il libro di Scaramelli, perché amiamo la FerrariLeo Turrini - 21 settembre 2018

Ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto tanto vivere ai box i giorni ruggenti della era Villeneuve.
Ma ero troppo giovane.
Per fortuna i meccanici di allora mi presero sotto tutela quando mi videro arrivare e io mi cibavo dei loro racconti.
La prima volta.
I dubbi e gli incidenti.
Il mitico duello di Digione.
Pironi e l’amicizia tradita.
La tragedia.
Ora tutte queste memorie micidiali smetteranno di essere solo mie.
Prima di morire troppo presto, il mio grande amico Paolo Scaramelli, meccanico Rosso da Gilles a Schumi, su mia sollecitazione aveva riordinato i suoi appunti.
Perché Paolino, confidente del Drake, teneva un diario.
Meraviglioso.
Prima di andarsene, aveva rielaborato la parte che va dal 1977 al 1984.
La famiglia, che ringrazio di cuore, ha voluto che io sistemassi le virgole.
Patrick Tambay ha voluto scrivere la prefazione.
Il diario diventato libro si intitola “Una vita per la Ferrari (ma non solo)”, autore Paolo Scaramelli, Incontri editrice, già reperibile (credo) su Amazon eccetera.
Lo presentiamo, il volume, io e Forghieri, domenica mattina alle 11 in piazza a Formigine. Idealmente con noi ci sarà anche Michele Alboreto, visto che la sua Ferrari da Gran Premio ci terrà compagnia.
È per queste Storie, con la maiuscola, che è bello essere ferraristi.
Anche quando perdiamo.