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Ferrari-Leclerc, ancora non siamo pronti ma…Leo Turrini - 24 luglio 2022

Non siamo ancora pronti.
Lo dico da Ferrarista innamorato, pensando alla mia scuderia. Non siamo ancora pronti, anche se ormai manca poco. Credo debba essere questa la riflessione, necessariamente malinconica, dopo gli eventi francesi.
Mi spiego. Si, la Ferrari del 2022 è una macchina buonissima. Purtroppo fragile, ma competitiva su qualunque tipo di circuito. Lo dicono le cifre, i numeri.
Un bellissimo sito web americano (Fivethirtyeight) si è preso la briga di calcolare la sproporzione, in termini di rendimento, tra quanto la Ferrari riesce ad ottenere fino al sabato sera e ciò che capitalizza alla domenica. Ebbene, storicamente i dati erano stati compilati prima della Francia!, storicamente, dicevo, soltanto la Williams di inizio millennio, con Montoya di Schumi due, ha avuto un bilancio peggiore.
Non siamo ancora pronti. Io stravedo per Carletto, lo sanno anche i sassi. Lo considero talento straordinario. Sono sicuro che segnerà un’epoca.
Al tempo stesso, in questa stagione, Leclerc ha commesso due errori gravi in gara mentre Verstappen sta a quota zero.
Mi ha fatto male vedere la tristezza del ragazzo nel dopo gara, ma ho apprezzato moltissimo la sincerità. Leclerc è molto meglio di certi tifosi ultra che spero si dimentichino presto della Formula 1.
Il suo atteggiamento mi ha ricordato l’episodio di Schumi a Montecarlo nel 1996, quando dopo essere uscito di pista il primo giro scattando dalla pole si presentò ai giornalisti e si prese tutta la colpa, difendendo la squadra da qualunque sospetto.
Non siamo ancora pronti. Sugli errori di gestione da parte della squadra ci siamo scervellati per settimane e anche nella domenica francese la sosta, peraltro inevitabile, di un magnifico Sainz tutto è stata fuorché esemplare.
Anche qui, è questione di abitudine alla tensione da primato.
Non siamo ancora pronti, come hanno dimostrato i casi di inaffidabilità che hanno messo a dura prova il fegato mio e vostro.
Beh, tutto ciò premesso, io rimango convinto che siamo sulla strada giusta. Non sarà questo, suppongo, l’anno giusto. Ma qui semplicemente si tratta di mettere insieme tutte le cose, di valorizzare il meglio di cui disponiamo, cominciando da Leclerc, combattendo una battaglia politica sulle assurde ipotesi di riforme regolamentari a proposito del 2023. Spero che John Elkann faccia il suo.
Nel frattempo, ci sarebbe una gara da vincere subito, fra pochi giorni, in Ungheria.