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F1 2024, la griglia di partenzaLeo Turrini - 25 febbraio 2024
  • Premessa.
    Io sono laureato in giurisprudenza.
    Non so nulla di flussi aerodinamici, di canale di Venturi, eccetera.
    Zero.
    Già un paio di decenni fa, il mio zio adottivo, al secolo Mauro Forghieri, mi disse: Leo, da un pezzo è finita l’era mia e del Drake, l’epoca in cui il motore era la base del risultato in F1, perché poi con il telaio ti aggiustavi, magari Chapman inventava una diavoleria ma alla fine della fiera se avevi i cavalli in più…
    Figuriamoci oggi.
    Tutto questo per dire che nel presente ci sono tanti asini che si spacciano per intenditori.
    Mentre io sono un asino di cose tecnologiche e lo ammetto senza pudore.
    Ciò premesso, ecco la mia griglia di partenza 2024.
    Quella che segue è una graduatoria figlia della logica ma anche della speranza, naturalmente dipinta di Rosso. Ergo, confesso al lettore che mi auguro, con tutto il cuore!, di…sbagliare.
    LA LEPRE. La Red Bull sarà anche turbata dal pruriginoso caso Horner, nemmeno si sa se il leader storico dei Bibitari sarà ancora al muretto. Ma la macchina vista nelle prove ha spinto Verstappen ad esternare una fiducia illimitata. E l’olandese di solito non parla a vanvera. Magari il suo compare Perez farà più fatica, ma battere questi qui sarà durissima. Aggiungo una cosa per i buontemponi complottardi: nei test l’auto era una, Max volava e Perez no. Com’è quella scempiaggine secondo la quale Barrichello a parità di trattamento sarebbe stato al livello di Schumi? Sveglia, siamo nel 2024, io c’ero e tempo per le boiate da social non ne ho più, grazie.
    A CACCIA. Ex aequo nei panni dell’inseguitore “ufficiale” metto la Ferrari e la Mercedes.
    I nostri eroi nei test tra le dune del deserto hanno trovato una risposta e una ipotesi. La risposta: sul giro secco la macchina è molto veloce. Attenzione, però: già lo era nel 2023, come dimostrano le pole di Leclerc. L’ipotesi: la vettura è più “gentile” con le gomme e questo è un passo avanti. Ma non ho avuto l’impressione che il ritmo sulla distanza sia accostabile a quello di Red Bull.
    Quanto a Mercedes, ha corretto le impostazioni sballate del passato, recuperando le intuizioni di un eccellente ingegnere come James Allison (scarto Ferrari, ehm ehm). Ma mi hanno detto che il separato in casa Lewis Hamilton ci crede poco. E poi, via: se Mercedes ha subito una auto da mondiale Lewis ha preso la cantonata del millennio. Possibile sia così citrullo? Se è così citrullo, qualcuno qui sotto deve tagliarsi le vene.
    OUTSIDER. Un anno fa McLaren si rese protagoniste di una progressione spettacolosa. Da ultima o quasi che era, fini’ con il frequentare il podio. Se il trend resta quello, Norris e Piastri se la giocano (entrambi sono drivers molto buoni) con la Ferrari e con la Mercedes.
    SORPRESA. Premetto di non aver manco capito bene come si chiama, la ex Minardi che è anche la ex Toro Rosso e che è pure la ex Alpha Tauri. Ma più della sigla RB preoccupa e un po’ scandalizza il fatto che la macchina di Tsunoda e Ricciardo sia la copia sputata della Red Bull 2023. Del resto il padrone è lo stesso! Trattasi di anomalia sotto i cieli della Formula Uno, mondo in cui i furbetti del quartierino prosperano sempre. Comunque, il progetto tecnico e’ interessante (anche se l’originale di Adrian Newey è come la Settimana Enigmistica, non teme le imitazioni).
    INDIETRO. Alla Aston Martin non mancano i quattrini (di papà Stroll). In compenso pare mancare la qualità delle prestazioni. Riuscirà quel fenomeno di Fernando Alonso, mostro di longevità, a compensare i limiti dell’auto e del collega di lavoro, che sarebbe poi Stroll junior?
    IL BUCO. Stessa storia per un marchio prestigioso come l’Alpine. Misteriosamente da anni la casa madre Renault accetta di vivacchiare ai margini. I piloti, Ocon e Gasly, non sono male. Ma tirar fuori la macchina dal buco nero della scarsa competitività magari sarebbe troppo pure per Verstappen o Hamilton o Leclerc…
    IN CODA. Il marchio Alfa non c’è più, ora il team si chiama Stake, è sempre la Sauber sotto mentite spoglie. Punta a tenersi dietro la Williams, che peraltro in Albon ha un signor manico!, e la Haas, che giuro di non riuscire a capire come mai vada tanto male. E sì che il motore Ferrari è buono…