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Ecco le verità di Binotto e CamilleriLeo Turrini - 12 dicembre 2019

Il Triplete di Camilleri. Al suo primo raduno natalizio da capo Ferrari, egli medesimo ha eliminato, in un colpo solo!, i tortellini in brodo, il lambrusco e…Piero Ferrari, che non c’era ma per altri impegni, eh.
Quella che segue è la trascrizione raw, nuda e cruda, dei miei appunti. Ve li leggete così, senza filtri. Camilleri e Binotto hanno detto cose interessanti e lanciato messaggi da decifrare. A me non sono dispiaciuti, anche se certo non condivido tutto. Di sicuro, ne riparleremo.
CAMILLERI DIXIT.
“Non ho risposto a Verstappen perché credo che talvolta il silenzio sia l’arma più potente. Ma può darsi che abbia sbagliato, di sicuro tacendo non volevo dare importanza ad una sciocchezza enorme.
La squadra sta crescendo. Nove pole sono tante. Dovevamo vincere di più. Abbiamo però commesso troppi errori.
Molta tecnologia dalla F1 continua ad essere applicata sulle nostre auto di serie
L’azienda va molto bene, lo dimostrano i bilanci e la quotazione in Borsa.
I piloti? In verità su trovano bene umanamente insieme. Chiaramente per Seb è stato un anno molto difficile. Ha faticato più di Charles ad adattarsi alla macchina ma resta centrale per la Scuderia.
Charles è stato incredibile. Si è integrato magnificamente con il team.
L’episodio del Brasile? A volte nelle relazioni umane certe cose capitano, gli è stato detto che la Ferrari viene prima di loro.
Abbiamo una bella organizzazione e ho piena fiducia in Binotto
Si sbaglia quando si sta imparando.
Io vedo il bicchiere più che mezzo pieno.
Abbiamo ridotto il gap che avevamo all’inizio, dopo l’estate.
Ci tengo a dire che pronti ad investire in F1, stiamo investendo di più rispetto al passato, quando forse si doveva mettere più soldi sul reparto corse, nel 2020 aumenteremo le risorse,
stiamo ad esempio costruendo un nuovo simulatore.
Abbiamo le risorse e i talenti.
In F1 ci sono i cicli, cambiano i tempi e le ere, noi non rinunceremo mai all’idea di tornare a vincere.
Siamo la Ferrari, su di noi la pressione sarà sempre intensa.
Sono incoraggiato dai progressi fatti e sono dispiaciuto per gli errori dai quali impareremo.
Ancora sulle parole di Verstappen: per noi integrità e rispetto regole sono cose fondamentali, poi ci sono rivali che quando noi facciamo le cose meglio di loro ci sospettano. Ed è ovvio che Un pilota che dice che bariamo non può avere un futuro in Ferrari. No!
Vettel resta al centro del team, ci ha aiutato a sviluppare l’auto, sotto pressione ha commesso errori, ma non c’è motivo perché si senta turbato dall’ipotesi Hamilton, parleremo con calma con Seb nel 2020
Non dimentico che dopo Montreal la Fia ha spiegato ai commissari che dovevano rispettare di più lo spirito Racing dei piloti. Così Seb ha perso ingiustamente una gara che aveva vinto.
Le trattative per il futuro F1 sono durate 18 mesi. Noi ci siamo battuti per conservare il DNA dei Gp. Circolavano molte idee pazze, noi ci siamo opposti e sul piano economico abbiamo lavorato per una equa distribuzione delle risorse. Ci sono dettagli da approfondire. C’è ancora molto da fare. Il principio del budget cap è giusto e noi vogliamo fare la differenza con la nostra creatività.
Liberty Media? Stanno ancora imparando a conoscere il business, alcune buone cose le hanno fatte.
Dite che talvolta Binotto pare troppo solo? Se necessario sarò più presente ma non è vero, io e lui ci parliamo ogni giorno, più volte e immaginare che l’azienda non tenga alla F1 significa non aver capito nulla.
E ora la versione di Binotto, sempre raw.
BINOTTO DIXIT.
Il mio bilancio parte dai test pre campionato. Avevamo riscontri molto positivi nella prima settimana, pensavamo di avere mezzo secondo di vantaggio, i piloti contenti.
Poi nella seconda settimana la Mercedes portò molte cose nuove, noi restammo stabili e alla fine Hamilton eguagliò il nostro stesso tempo.
Noi eravamo convinti essere competitivi e certi di andare Melbourne per pole e vittoria.
Doccia fredda! In Australia la Mercedes era avanti. Noi a Melbourne eravamo stati troppo conservativi.
Poi ci fu il Bahrein, quella pole di Charles e il dominio in pista, senza inaffidabilità avremmo vinto. Di nuovo, ci sentivamo tranquilli.
Invece, sbagliavamo. E abbiamo toccato il fondo della crisi di nuovo a Barcellona, nel Gp.
Conclusione: abbiamo troppo tempo a capire la debolezza del progetto nostro.
Le gomme hanno influito un po’, se diverse ci avrebbero aiutato ma non è una critica alla Pirelli
Per fortuna c’è anche una parte bella. La squadra è sempre stata unita e siamo tornati con un prodotto competitivo a fine estate. Bene Spa e Monza, bene anche Singapore con nuovo pacchetto aerodinamico che sanava i difetti residui.
In generale, siamo cresciuti ma non abbastanza. Per capirci: in curva a marzo pagavamo sei decimi, dopo estate due decimi.
In verità noi non ci sapoiamo ancora spiegare perché non abbiamo capito la realtà dei test di Barcellona. E non mi consola il fatto che non l’hanno capito nemmeno gli altri, i concorrenti.
Capitolo errori nostri.
L’elenco parte da certe scelte di strategia, penso al sabato di Monaco di Charles.
Poi i Pit stop sbagliati nell’esecuzione.
E quindi la Inaffidabilità della macchina.
Infine gli errori dei piloti. Per Leclerc mi vengono in mente Baku e Suzuka. Per Vettel Monza, Seb sotto pressione a volte sbaglia.
Riassumendo: abbiamo vinto le tre volte, quattro con Montreal, in cui siamo stati perfetti.
E tenete presente che un avversario così forte come questa Mercedes negli ultimi 25 anni la Ferrari non lo aveva mai incrociato.
Sul finale di stagione: dopo Sochi Mercedes ha portato uno sviluppo importante ed è stato sorprendente e qui mi fermo lo sviluppo Honda nel finale.
Ultima gara Abu Dhabi ha mostrato quanto Mercedes sia ancora avanti in termini generali di prestazione
Vengo ai piloti. Seb ha faticato più di Charles con quella auto instabile nel posteriore in frenata ma ha reagito molto bene nella seconda metà della stagione, i tempi sul giro in gara lo dimostrano.
Leclerc ha ripagato l’investimento che Ferrari ha fatto su di lui.
Relazione tra i due è buona, non è vero che si detestano. Li gestiamo, io dico loro che non può essere il compagno di squadra il primo avversario. Parlo sempre con entrambi prima di ogni Gp, non è semplice ma è doveroso e a volte ho sbagliato anche io.
Abbiamo sbagliato a gestirli in Cina come loro due hanno sbagliato in Brasile. E gli ordini che avevamo dato in Bahrein e in Russia, poi non rispettati dai diretti interessati, erano sbagliati.
Nel 2020 non avremo gerarchie, è passato un anno, se la giocheranno liberamente all’inizio poi se dovremo scegliere lo faremo.
Vengo alla power unit. Siamo i più controllati di tutti. Sempre siamo stati in linea con le regole e noi rispettiamo le direttive Fia. Nel 2014 ci mancavano 80 cavalli e oggi con orgoglio posso dire che la miglior power unit è la nostra.
Noi non alimentiamo le polemiche. Alle illazioni altrui rispondiamo con il fatto che abbiamo superato sempre i controlli.
Anche noi prendiamo ingegneri da altre squadre, non sono delle celebrità e fanno così anche i concorrenti
Resta? È il responsabile della ingegneria del telaio per il progetto del 2020
Monoposto 2020, è uno sviluppo essendoci stabilità di regole, gomme comprese. Ci serve più carico per il passo gara. La pu sarà fortemente rivista, c’è ancora da fare sul motore.
Il colore resta Rosso opaco per via del peso
L’8 febbraio saremo in pista con una monoposto laboratorio per le gomme del 2021.
Invece la presentazione dell’auto nuova la faremo l’11 febbraio, con filming day il 16.
La nostra Academy: bene Schwartmann e Armstrong in F3 e Schumi junior sta imparando. Noi allargheremo il numero degli allievi, vogliamo ripetere in prospettiva l’operazione Leclerc. Ma non nel 2021, nel 2021 sarebbe bello se uno dei ragazzi della nostra scuola debuttasse in F1 con un altro team, potrebbe essere Mick.
La novità è che avremo anche una pilota donna.
E sports: siamo al secondo anno, è un fenomeno interessante, non possiamo ignorarlo.
Hamilton? Leclerc è l’investimento per il futuro, lo immaginiamo prima guida, su Lewis vedremo.
Il mantenimento delle gomme che già usavamo è una buona cosa.
Il nuovo accordo con Liberty è vantaggioso per noi e questo spiega l’irritazione di alcuni concorrenti.
Per il 2021 piloti abbiamo tante opzioni sul tavolo, anche che resti Vettel.
Giovinazzi deve fare un ulteriore salto di qualità.
Il voto alla stagione Ferrari? Se penso alle aspettative post test di Barcellona non può essere alto ma abbiamo reagito, le nove pole, le vittorie, certo 3 anzi 4 sono poche avendo fatto 412 giri in testa, facciamo che sufficienti lo siamo stati.
Paragono il 2019 al 1997, c’era Schumi, c’erano tanti giovani in squadra, vennero gettate le basi dell’epopea.
Con Sauber ancora un anno di contratto e stiamo già discutendo il rinnovo. Haas invece ha due anni di contratto.
Le regole che scattano nel 2021 resteranno in vigore fino al 2026 e secondo me non subito ma dal 2024 ci sarà un nuovo equilibrio a favore dei team oggi di secondo piano.
Nel 2020 vogliamo regalare ai tifosi qualche gioia in più.
La Red Bull sarà la squadra da battere sempre più spesso.
Arrivare a 25 gare all’anno? Temo sarebbero troppe.
Alonso? Mi ha parlato, vuole tornare in F1 ma non rientra nei nostri programmi