Pordenone, coppia morta in auto. Il pm: "E' duplice omicidio". Forse movente passionale

Monta il giallo sulla morte di Trifone Ragone, 29 anni, di Monopoli (Bari), sottufficiale dell'Esercito in servizio al 132/o Reggimento Carri di Cordenons, e Teresa Costanza, bocconiana 30enne. La pistola non è stata trovata

Le vittime, Teresa Costanza e Trifone Ragone

Le vittime, Teresa Costanza e Trifone Ragone

Pordenone, 18 marzo 2015 - Tutto da rivedere per la morte dei due giovani a Pordenone: non si è trattato di un caso di omicidio-suicidio. Monta il giallo sulla morte di Trifone Ragone, 29 anni, originario di Monopoli (Bari), sottufficiale dell'Esercito in servizio al 132/o Reggimento Carri di Cordenons, che fa parte della Brigata Corazzata Ariete e Teresa Costanza, 30 anni, originaria di Agrigento, laureatasi alla Bocconi nel 2010 in Marketing Management, dipendente delle Assicurazioni Generali. Per il procuratore di Pordenone Marco Martani non ci sono dubbi: "E' duplice omicidio

LO SCENARIO - Entrambi i giovani sono stati trovati morti ieri sera all'interno della loro auto parcheggiata di fronte al Palazzetto dello Sport di Pordenone da dove erano appena usciti, freddati da colpi di pistola (i colpi sarebbero quattro partiti da un'arma calibro 7.65). In un primo momento gli inquirenti erano stati propensi a pensare di trovarsi di fronte a un omicidio-suicidio. Ma c'è un particolare: la pistola che avrebbe sparato non è stata trovata. Da qui l'ipotesi che sia stata una terza persona a uccidere i due giovani, poi allontanatasi con l'arma.  Ad accorgersi dei due giovani esanimi in una pozza di sangue, entrambi colpiti da un' arma da fuoco alla testa, un istruttore di judo pure lui appena uscito dalla palestra che aveva notato il finestrino della vettura infranto. La coppia, da quanto si è appreso, viveva a Pordenone da un paio d'anni.  

IL PROCURATORE - «Siamo in presenza di un duplice omicidio». Lo ha affermato in tarda mattinata il Procuratore della Repubblica di Pordenone, Marco Martani. «Il mancato rinvenimento dell'arma del delitto - ha aggiunto - adesso può considerarsi ufficiale».  «Dopo aver concluso i rilievi nell'abitacolo nel corso della notte - ha aggiunto Martani - e, stamani, alla luce del giorno, anche in tutta l'area attigua alla sparatoria, è chiaro che i due giovani sono stati uccisi da una terza persona e la pista dell'omicidio-suicidio cade definitivamente». Il Procuratore ha anche spiegato che sono in corso rilievi scientifici e balistici e che nelle prossime ore il quadro potrà essere più chiaro. «Dalle prime verifiche - ha riferito - non sono emerse situazioni particolari o minacce più o meno recenti nei confronti della coppia, che pare conducesse una vita normale. I controlli proseguono senza soluzione di continuità e non tralasciamo alcuna pista».   

IL DELITTO PASSIONALE - Nelle ultime ore si è fatta strada l'ipotesi di un movente passionale, alla base dell'omicidio, anche perché sia Teresa Costanza sia il compagno Trifone Ragone non passavano certo inosservati, come dimostrano anche i riconoscimenti ottenuti in vari concorsi di bellezza. Il killer potrebbe essere dunque un innamorato respinto, e comunque un omicida freddo e spietato, che ha atteso il momento giusto per entrare in azione, in una zona non coperta da videocamere e illuminata solo parzialmente. Una persona che sapeva di rischiare perché il parcheggio del Palazzetto dello Sport di Pordenone, a quell'ora di sera, è frequentato per i moltissimi atleti che entrano ed escono dalle varie palestre. Insomma, un'azione studiata nel dettaglio per uccidere il militare e l'assicuratrice, non un raptus improvviso.