Corea del Nord, il fratellastro di Kim Jong-un avvelenato in Malesia

Kim Jong-nam è stato ucciso da due donne con uno spray velenoso all'aeroporto di Kuala Lumpur. Secondo i media sudcoreani erano agenti di Pyongyang

Kim Jong-nam, fratellastro di Kim Jong-un (Afp)

Kim Jong-nam, fratellastro di Kim Jong-un (Afp)

Pechino, 14 febbraio 2017  - Come in un film di spionaggio. Il fratellastro maggiore del leader nordcoreano Kim Jong-un è stato ucciso all'aeroporto di Kuala Lumpur, Malesia, avvelenato da due donne, probabilmente agenti di Pyongyang. Questo almeno secondo l''emittente TV Chosun, una tv via cavo sud-coreana, una delle prime a lanciare la notizia. Kim Jong-nam, 45 anni, è stato ucciso lunedì mattina con uno spray chimico velenoso. Da quanto ha ricostruito la polizia malese, è stata la stessa vittima a svelare l'avvelenamento, al desk di informazioni a cui stava chiedendo aiuto. Il 45enne cercava assistenza medica e lamentava forti dolori: è morto mentre lo trasportavano in ospedale. 

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Il primogenito di Kim Jong-il, ex-leader della Corea del Nord, avuto dalla sua seconda moglie Song Hye-rim (ma alcune fonti sostengono mai sposata e quindi figlio illegittimo) a lungo è stato ritenuto il successore del padre alla guida del Paese. 

Era chiamato "piccolo generale", aveva una passione per il Giappone e vi si recava spesso col passaporto falso, ma il primo maggio del 2001 Kim Jong-Nam viene arrestato all'aeroporto di Narita, vicino Tokyo, mentre tentava per l'ennesima volta di entrare illegalmente nel Paese. Fece scalpore anche perché quella volta si stava recando a Disneyland. L'incidente, e la sua lontananza da Pyongyang per accudire a Mosca la madre Sung Hye-Rim, famosa ex-attrice nordcoreana e concubina di Kim Jong-il, lasciato per le troppe scappatelle, segnarono il suo declino nel diritto alla successione del padre. 

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QUANDO VENNE RIMPATRIATO DAL GIAPPONE NEL 2001