Influenza australiana e adulti: epidemia record. "Col Covid pronto soccorso allo stremo"

De Iacopo: "Gli accessi si sono intensificati del 50%". Virus in piena diffusione fino a Natale e Capodanno. Pregliasco: "Siamo in una fase crescente che continuerà"

Roma, 12 dicembre 2022 - L'influenza australiana sta facendo scattare l'allarme nei pronto soccorso degli ospedali italiani. La situazione epidemica sta peggiorando: l'epidemia del virus è in fortissima ascesa. Ancora non è stato raggiunto il picco che gli esperti di aspettano per Natale o nei giorni successivi, ma i livelli raggiunti spaventano gli esperti che non si aspettavano questo numero di casi così alto, ameno non in questo periodo. La combinazione di "influenza e Covid" sta mettendo "allo stremo i pronto soccoeso, con criticità non più localizzate, ma diffuse anche in regioni considerate virtuose. Gli accessi si sono intensificati di circa il 50% rispetto a quanto vedevamo a settembre". Questo il quadro della situazione tratteggiato da Fabio De Iacopo, presidente della società italiana di medicinza di emergenza e urgenza. "Le difficoltà non possono che peggiorare nelle prossime settimane. Ci aspettiamo il picco durante le feste, quando avremo più pazienti anziani ma anche più colleghi ammalati e quindi la necessità di coprire più turni con lo stesso personale, già ora scarsissimo".

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Influenza australiana: "Situazione drammatica"

La diffusione dell'influenza australiana, iniziata circa 3 settimane fa, sta mettendo in ginocchio gli ospedali in tutta Italia. Dal Lazio al Piemonte, dalla Campania alla Lombardia, passando per Veneto, Emilia Romagna, Friuli e Sardegna. "La situazione è drammatica ovunque - sottolinea ancora De Iacopo, dirigente primario del pronto soccorso e della medicina d'urgenza all'ospedale Maria Vittoria di Torino -. L'età dei pazienti che stanno entrando nei pronto soccorso si sta alzando e aumenterà ancora a causa delle feste, tradizionale momento di scambio di virus tra generazioni".

Rispetto al normale andamento delle epidemie da virus influenzali, questa influenza ha avuto uno start anticipato di almeno un mese. A questo si aggiunge l'aumento della circolazione del Covid-19, che va ben oltre i numeri ufficiali certificati dalla positività al tampone. "Molti arrivano con sintomi influenzali in pronto soccorso e scopriamo che è Covid solo al momento del tampone. D'altronde, i sintomi oggi sono indistinguibili. E per i positivi abbiamo difficoltà a trovare spazi e personale per l'isolamento". Il problema degli spazi infatti resta un nodo irrisolto, insieme a quello del personale. "A causa della carenza di posti in ospedale e della debolezza dell'assistenza sul territorio, i pazienti in attesa di ricovero bloccati in pronto soccorso crescono giorno per giorno. In molti casi abbiamo fino a 30-40-50 che aspettano, in pratica dei 'reparti fantasmà. Questo comporta ambulanze ferme perché non possono caricare barelle, ma anche personale stanco oltre l'esaurimento e pazienti esasperati".

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Pregliasco: "Fase crescente. Natale in epidemia".

Una stagione influenzale da record. Le stime iniziali parlavano di un bilancio finale pari a 6-7 milioni di italiani colpiti, adesso "possiamo attendercene almeno 10 milioni, ma potrebbero essere di più in funzione dell'andamento meteorologico". Questa la previsione del virologo Fabrizio Pregliasco. "Quest'anno l'influenza è ancora più pesante di quanto si pensasse - sottolinea il direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio di Milano - Siamo in una fase crescente che continuerà" e lasciando quindi immaginare un Natale e un Capodanno in piena epidemia.

"L'efficacia del vaccino anti-influenza è confermata: come per il vaccino anti-Covid, l'azione più importante riguarda sicuramente la possibilità di evitare le complicanze e le manifestazioni più gravi della malattia, con una capacità protettiva dell'80% circa. Ma il vaccino antinfluenzale permette anche di evitare l'infezione, con un'efficacia che varia dal 50% al 70% da un anno all'altro e che dipende anche dalla tipologia di vaccino".