FIRENZE
«LASCIA signorina, io aiuto». Due braccia robuste afferrano i trolley della turista e in men che non si dica li sistemano nel vano portabagagli della carrozza del Frecciarossa per Salerno. La turista, accaldata, ringrazia e sgancia qualche euro di mancia. Stazione Firenze Santa Maria Novella, mezzogiorno. Ai binari centrali arrivano e partono i treni Alta velocità. I viaggiatori si dispongono lungo la pensilina. Appena il treno entra in stazione spuntano decine di uomini (e qualche donna): dal sottopassaggio, da dietro i convogli attraversando pericolosamente i binari... Maglietta, pantaloncini e scarpe da ginnastica. Attendono che i passeggeri scendano e, nonostante le rimostranze dei capotreno, aiutano le persone a salire per prendere i loro bagagli, sistemarli e guadagnarsi la mancia. È il business di una settantina di cittadini romeni, per lo più di etnia Rom, che va avanti da mesi alla principale stazione fiorentina. Che è la quarta per numero di viaggiatori in Italia, circa 60 milioni allanno, cioè 160mila al giorno con circa 400 treni che vanno e vengono. Almeno la metà di questi viaggiatori, nel cuore dellestate, sono turisti stranieri. I più facili da abboccare. Cè chi sgancia anche 10 euro per un bagaglio portato a bordo. Gli italiani trolley e borse se li tengono stretti, guardando un po di traverso questi abusivi che qui etichettano senza mezzi termini come zingari.
IL TRENO parte, una rapida occhiata ai pannelli degli orari e via di corsa verso la piattaforma dove sta per arrivare e partire unaltro convoglio Alta velocità. Una curiosità: i treni di Ntv, cioè Italo, sono meno serviti da questi facchini abusivi. Cè una hostess o uno steward sulla porta di ogni carrozza. Impossibile o quasi salire a bordo senza biglietto. A mezzogiorno e mezzo scoppia un piccolo parapiglia. Un giovane in canotta e pieno di tatuaggi neanche fosse un calciatore se la prende con alcuni colleghi: li spintona, vuole mandarli via. Quella parte di pensilina, forse, è la sua zona. Arriva la Polizia ferroviaria con la macchinina elettrica. Poco dopo una ventina di Rom sono davanti al distaccamento della Polfer. Ma non ci sono reati, né denunce. Tutti vengono identificati. Cittadini Ue, impossibile cacciarli.
LA POLFER fiorentina conta, solo per Santa Maria Novella, su una settantina di uomini, impegnati in pattuglie o in ufficio. La loro presenza si vede, costantemente, anche lungo i binari, ma che fare per arginare questo fenomeno? Per non parlare di tante giovani donne dello stesso gruppo che stazionano alle biglietterie automatiche e chiedono qualche spicciolo o magari, con la scusa di aiutare i viaggiatori, se lo fregano dal resto. Il questore di Firenze Raffaele Micillo non si dà pace: «Non abbiamo strumenti normativi per contrastare questo fenomeno. Con Grandi stazioni, Trenitalia, Comune, dovremo studiare un regolamento ad hoc». Lultima proposta (che suona come provocazione) viene dallAssociazione Nazione Rom: istituire a Santa Maria Novella una cooperativa di portabagagli composta da cittadini di etnia Rom. Hai visto mai?
«LASCIA signorina, io aiuto». Due braccia robuste afferrano i trolley della turista e in men che non si dica li sistemano nel vano portabagagli della carrozza del Frecciarossa per Salerno. La turista, accaldata, ringrazia e sgancia qualche euro di mancia. Stazione Firenze Santa Maria Novella, mezzogiorno. Ai binari centrali arrivano e partono i treni Alta velocità. I viaggiatori si dispongono lungo la pensilina. Appena il treno entra in stazione spuntano decine di uomini (e qualche donna): dal sottopassaggio, da dietro i convogli attraversando pericolosamente i binari... Maglietta, pantaloncini e scarpe da ginnastica. Attendono che i passeggeri scendano e, nonostante le rimostranze dei capotreno, aiutano le persone a salire per prendere i loro bagagli, sistemarli e guadagnarsi la mancia. È il business di una settantina di cittadini romeni, per lo più di etnia Rom, che va avanti da mesi alla principale stazione fiorentina. Che è la quarta per numero di viaggiatori in Italia, circa 60 milioni allanno, cioè 160mila al giorno con circa 400 treni che vanno e vengono. Almeno la metà di questi viaggiatori, nel cuore dellestate, sono turisti stranieri. I più facili da abboccare. Cè chi sgancia anche 10 euro per un bagaglio portato a bordo. Gli italiani trolley e borse se li tengono stretti, guardando un po di traverso questi abusivi che qui etichettano senza mezzi termini come zingari.
IL TRENO parte, una rapida occhiata ai pannelli degli orari e via di corsa verso la piattaforma dove sta per arrivare e partire unaltro convoglio Alta velocità. Una curiosità: i treni di Ntv, cioè Italo, sono meno serviti da questi facchini abusivi. Cè una hostess o uno steward sulla porta di ogni carrozza. Impossibile o quasi salire a bordo senza biglietto. A mezzogiorno e mezzo scoppia un piccolo parapiglia. Un giovane in canotta e pieno di tatuaggi neanche fosse un calciatore se la prende con alcuni colleghi: li spintona, vuole mandarli via. Quella parte di pensilina, forse, è la sua zona. Arriva la Polizia ferroviaria con la macchinina elettrica. Poco dopo una ventina di Rom sono davanti al distaccamento della Polfer. Ma non ci sono reati, né denunce. Tutti vengono identificati. Cittadini Ue, impossibile cacciarli.
LA POLFER fiorentina conta, solo per Santa Maria Novella, su una settantina di uomini, impegnati in pattuglie o in ufficio. La loro presenza si vede, costantemente, anche lungo i binari, ma che fare per arginare questo fenomeno? Per non parlare di tante giovani donne dello stesso gruppo che stazionano alle biglietterie automatiche e chiedono qualche spicciolo o magari, con la scusa di aiutare i viaggiatori, se lo fregano dal resto. Il questore di Firenze Raffaele Micillo non si dà pace: «Non abbiamo strumenti normativi per contrastare questo fenomeno. Con Grandi stazioni, Trenitalia, Comune, dovremo studiare un regolamento ad hoc». Lultima proposta (che suona come provocazione) viene dallAssociazione Nazione Rom: istituire a Santa Maria Novella una cooperativa di portabagagli composta da cittadini di etnia Rom. Hai visto mai?
© Riproduzione riservata