Teheran, 11 gennaio 2012 - Un’autombomba è esplosa stamani nella zona nord di Teheran, uccidendo lo scienziato nucleare iraniano Mostafa Ahmadi-Roshan. Lo ha riferito l’agenzia d’informazione ‘Fars’. Il governatore della provincia di Teheran, Safar Ali Bratloo, ha accusato Israele: “La responsabilità di questa esplosione ricade sul regime sionista, il metodo di questa azione terroristica è simile a quello usato in azioni condotte contro altri scienziati nucleari iraniani”. Accuse anche agli Stati Uniti: "Quelli che sostengono di lottare contro il terrorismo hanno preso di mira gli scienziati iraniani". La Casa Bianca nega di aver avuto un ruolo nella vicenda.
Stando alla ricostruzione fornita dalle autorità di Teheran, “un motociclista ha piazzato una bomba sotto una Peugeot 405, che è esplosa”, uccidendo lo scienziato e ferendo altre due persone che erano a bordo del veicolo. L’esplosione è avvenuta a piazza Ketabi, nell’est di Teheran, vicino alla facoltà di Scienze sociali dell’Università Allameh Tabatai. Ahmadi Roshan, 32 anni, era direttore per gli affari commerciali del sito nucleare di Natanz, stando a quanto precisato dall’agenzia di stampa Mehr.
La comunità internazionale sospetta che il programma atomico della Repubblica Islamica abbia finalità militari. Dopo le misure restrittive imposte dagli Usa a fine anno, in questi giorni anche l’Ue sta definendo nuove sanzioni economiche contro l’Iran.
Stando all’agenzia d’informazione ‘Mehr’, il professore Ahmadi-Roshan aveva conseguito nove anni fa una laurea in chimica presso l’universita’ Sharif ed era vice direttore per gli affari commerciali del sito nucleare di Natanz, il principale impianto iraniano per l’arricchimento dell’uranio con oltre 8mila centrifughe. L’universià Sharif di Teheran è il più prestigioso ateneo scientifico del Paese.
"NON FERMERANNO IL NOSTRO PIANO NUCLEARE" - La morte di Mostafa Ahmadi-Roshan non fermerà lo sviluppo nucleare dell’Iran. Lo ha dichiarato il vicepresidente Mohammad Reza Rahimi alla televisione di Stato. “Gli scienziati iraniani sono più determinati che mai a procedere per il progresso scientifico”.
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