Roma, 16 nov. (askanews) - "La SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), di cui sono presidente, ritiene che sia fondamentale che possano accedere a prestazioni fornite dal Sistema Sanitario Nazionale anche tutte quelle donne che hanno delle patologie mediche riconosciute, che impattano in maniera significativa sul potenziale riproduttivo o che hanno il rischio di avere una menopausa precoce e di non riuscire ad esaudire il loro desiderio riproduttivo quando lo decidono. Sarebbe quindi fondamentale riuscire a realizzare una preservazione della fertilità, e quindi di avere degli ovociti crioconseravti per queste specifiche patologie. In rapporto a questo la SIGO ha preparato un documento che ha portato all'attenzione del ministero della Salute e del governo, al fine di riuscire ad estendere i LEA non soltanto alle pazienti oncologiche ma anche a queste donne portatrici di altre gravi patologie non oncologiche". Lo ha detto il prof. Nicola Colacurci, presidente di SIGO (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia), a margine della conferenza stampa dal titolo "PMA e preservazione della fertilità: investire nel nostro futuro demografico", tenutasi presso il ministero della Salute.
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