Inizia l’era di papa Prevost, la forza tranquilla della Chiesa dove l’accento va sul sostantivo che è lui, la sua personalità, la sua forza e le sue idee più che sull’aggettivo riferito invece alle necessità del momento, interne ed esterne, quelle di un pastore che riunisce un gregge negli ultimi tempi andato un po’ di quà e un po’ di là e rimette la Chiesa al centro del mondo senza fughe in avanti o di lato. E nella messa di inizio ministero petrino seguita da 150mila persone, quella che dà sempre il ‘la’ al pontificato, papa Leone ha condensato con gesti e con parole, anche quelle che non ha detto, il senso del suo programma di governo. A cominciare dalla scelta di far precedere alla cerimonia un lungo giro in papamobile tra la gente, in piazza San Pietro fino a via della Conciliazione, quasi un richiamo alla missionarietà della Chiesa chiamata sempre e comunque a uscire o magari dovuto anche alla sua volontà di colmare un deficit di empatia, di popolarità, che Leone avverte di avere rispetto al predecessore (autopercezione probabilmente errata, perché il calore si è sentito, negli incontri singoli Prevost appare sempre coinvolto emotivamente e anche ieri al momento di ricevere l’anello piscatorius si è commosso). Per poi passare alle parole che ha usato durante l’omelia, pronunciata dopo l’imposizione del pallio pontificio. Non ha parlato di politica come fece Giovanni Paolo II (ricordiamo il suo famoso “aprite i sistemi politici a Cristo”, che fece subito scattare un campanello d’allarme a Varsavia e a Mosca), non ha parlato di ecologia, poveri o migranti come Francesco (“dobbiamo essere custodi del creato, prenderci cura dei poveri”) ma ha parlato di fede e di Chiesa, richiamando la necessità dell’unità. Una sottolineatura evidentemente necessaria dopo che negli ultimi anni in più di un episcopato si era sentita risuonare la parola ‘scisma’, mai udita per secoli, e che è stata una delle urgenze che i cardinali hanno evidenziato come necessaria al futuro pontefice. L’articolo di Pierfrancesco De Robertis su quotidiano.net🔗
© Riproduzione riservata