Mosca, 20 feb. (askanews) - Continuano ad addensarsi ombre sulle circostanze che hanno portato alla morte Aleksej Navalny, il dissidente russo 47enne considerato il principale oppositore di Vladimir Putin, deceduto in carcere in Siberia il 16 febbraio 2024. La vedova Yulia Navalnaya che ha incontrato il presidente del Parlamento europeo, Charles Michel, a Bruxelles è convinta delle responsabilità di Putin e sostiene che la morte improvvisa del marito, sia dovuta a un avvelenamento da Novichoc, una neurotossina già usata contro di lui nel 2020. I familiari di Navalny continuano a chiedere notizie senza avere la possibilità di riavere il corpo del dissidente mentre l'occidente, a partire dagli stessi Stati Uniti con il presidente americano Joe Biden, vuole nuove sanzioni contro la Russia. Intanto in Russia l'accesso alle webcam nella città artica di Salekhard è stato chiuso dopo che grazie a queste immagini - pubblicate dal media di opposizione Mediazona - è stato scoperto un convoglio della polizia russa che si presume stesse trasportando proprio la salma di Aleksey Navalny.
© Riproduzione riservata