Washington, 16 nov. (askanews) - Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la risoluzione che chiede delle "pause umanitarie" nei combattimenti in corso tra Israele e i miliziani di Hamas nella Striscia di Gaza, oltre a maggiori sforzi per garantire l'accesso degli aiuti umanitari nei territori, per un numero sufficiente di giorni. Il documento - presentato dalla rappresentante di Malta - è stato approvato con 12 voti a favore e tre astensioni, tra cui gli Stati Uniti che ha motivato il proprio "non voto" con l'assenza, nel documento, di una netta condanna delle azioni terroristiche di Hamas del 7 ottobre 2023. L'astensione in ogni caso non blocca la risoluzione e dunque da parte di Washington è un segnale importante. Nella risoluzione Onu si chiedono, appunto, "pause umanitarie, urgenti ed estese e corridoi in tutta la Striscia di Gaza per consentire l'accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli, il rispetto del diritto internazionale, in particolare della protezione dei civili, soprattutto dei bambini e il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e da altri gruppi palestinesi". Negativa la reazione d'Israele che ha bocciato fermamente la risoluzione. "È distaccata dalla realtà sul campo - ha detto il vice rappresentante permanente di Israele all'Onu, Brett Jonathan Miller - cade nel vuoto quando si tratta di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche". "La risoluzione - ha spiegato - si concentra esclusivamente sulla situazione umanitaria a Gaza. Non si fa menzione di ciò che ha portato a questo momento. Fa sembrare che ciò a cui stiamo assistendo a Gaza sia avvenuto da solo". Miller ha aggiunto che la massima priorità di Israele è riportare a casa gli ostaggi, "e visto che le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza non hanno alcuna influenza sui terroristi, Israele continuerà a fare tutto il necessario per raggiungere questo obiettivo".
© Riproduzione riservata