Name: Le lunge code a San Pietro viste dall'elicottero dei carabinieri
Uploaded: 2025-04-25T11:32:29.327Z
Channel: Redazione Video
Description: Le lunge code a San Pietro viste dall'elicottero dei carabinieri

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Quotidiano Nazionale

Video

Le lunge code a San Pietro viste dall'elicottero dei carabinieri

In volo sul Vaticano a poche ore dalla chiusura del feretro di papa Francesco

I nostri video

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Mister Vincenzo Italiano scende dal treno alle 5.06. Ha la Coppa Italia in braccio. La tiene stretta. L’ha conquistata con sudore e fatica, insieme alla sua squadra. Un sogno che si realizza per tutta Bologna. “Due anni fa avevo perso una finale di Coppa Italia, giocandola bene. C’ero rimasto male. Ci siamo presi questa rivincita e devo dire che è stupendo”, racconta Italiano.

Gli irriducibili. Come Manuel Risuglia, 28 anni, e Simone Montanari, 24enne. Con la Clio bianca di quest’ultimo sono andati all’Olimpico a Roma. E poi sono tornati a Bologna. Erano a Casteldebole ancora prima che arrivassero i pullman della squadra.

E Simone racconta: “Emozione unica, è stato bellissimo. Abbiamo detto vogliamo arrivare prima della squadra. Ma al ritorno la squadra non era al completo. Però solo vedere il mister, con la Coppa Italia in mano, è stato bellissimo. L’ho ringraziato. Io fino a qualche anno fa il Bologna che vinceva la Coppa Italia lo vedevo solo alla PlayStation. Oggi invece è reale. Vedere 30mila bolognesi cantare, con le bandiere, già due ore prima del fischio d’inizio. C’era proprio la voglia di portare a casa questo trofeo. Da parte di tutti”.

I tifosi hanno festeggiato per tutta la notte in Piazza Maggiore. In stazione i superstiti sono pochi. In città iniziano a tornare pian piano i 30mila bolognesi, mentre sale il sole, che hanno perso la voce all’Olimpico di Roma. Tra lacrime e abbracci, per una notte che non dimenticheranno mai.

"Bologna in Festa: Mister Italiano Porta a Casa la Coppa Italia tra Lacrime e Gioia"

L’Olimpico è vuoto, si sta per addormentare.

È da un po’ passata la mezzanotte, ma qui dentro è nel cuore di tutti i bolognesi, resterà per sempre. 

Il 14 maggio 2025 è la notte in cui il Bologna ha pareggiato i conti con il destino.

🎥Di Gianmarco Marchini

#bolognafc #coppaitalia

Bologna Pareggia i Conti con il Destino: Una Notte Indimenticabile all'Olimpico

La notte magica di Cesare Cremonini all'Olimpico: il bacio alla Coppa Italia

❤️💙Roma si tinge di rossoblù. Bologna torna a giocarsi una finale di Coppa Italia dopo 51 anni d’attesa.

🕘 Alle 21, allo Stadio Olimpico, il fischio d’inizio: Milan vs Bologna.
 Ma la partita è già iniziata nelle strade della capitale, invasa da 30.000 cuori rossoblù.

Piazza di Spagna, Termini, via del Corso: è un pellegrinaggio popolare, un sogno che ha il volto di chi ha visto Paramatti e di chi oggi indossa la maglia di Ferguson.

🎙️Vincenzo Italiano parla di coraggio. Lui, che di finali ne ha perse tre con la Fiorentina, vuole chiudere i conti con il destino. Ma non è solo. Con lui c’è una città intera.

🎶 Oggi serve “una sera di miracoli”, cantava Lucio Dalla. E Bologna è pronta a crederci.

Comunque vada, questa notte è già leggenda.

di Gianmarco Marchini

"Bologna in Finale di Coppa Italia: Una Notte di Leggenda allo Stadio Olimpico"

I tifosi rossobl&ugrave;, coordinati dai gruppi della curva, si sono dati appuntamento a Ponte Milvio e da l&igrave; &egrave; partito il corteo verso lo stadio Olimpico

Finale di Coppa Italia: il video dei tifosi del Bologna in corteo

🎞️Ogni giovane, quando passa la soglia dell’infanzia e diventa adolescente, inizia a guardare la vita con occhi diversi. I genitori non sono più figure onnipotenti, gli eroi su cui basare la propria esistenza, ma si trasformano in esseri umani. Fallibili. Contraddittori. Spaventati. I giovani, così, si affacciano al mondo e vogliono essere guardati per quello che sono veramente. Il coming of age, nel cinema e nella letteratura, affronta proprio questo percorso di crescita, ponendo l’accento soprattutto su personaggi che vivono o hanno vissuto dei traumi. Non è più quel diventare grandi che ci insegnano sui banchi di scuola, ma l’affrontare percorsi non lineari, non gloriosi, non semplici.

“Paternal Leave”, diretto da Alissa Jung, è un film che si muove esattamente su questo crinale: l’incontro tra un’adolescente e il padre che non ha mai conosciuto. Non per sua scelta. Un racconto di formazione che coinvolge entrambi, ambientato sulla Riviera Romagnola, fuori stagione, fatta di spiagge deserte e silenzi invernali, come fossero il riflesso dei vuoti interiori dei protagonisti.

Abbiamo incontrato la regista tedesca e i due interpreti principali, Luca Marinelli e Juli Grabenhenrich. L’intervista si è presto trasformata in una chiacchierata intima, come se il film avesse scavato non solo nei personaggi, ma anche dentro di loro.

L’intervista completa di @segnalibro.official su quotidiano.net🔗

#sedicinoni

"Paternal Leave": Un Viaggio Intimo tra Adolescenza e Riconciliazione sulla Riviera Romagnola

Stasera la finale di Coppa Italia, i tifosi invadono Roma&nbsp;

Bologna, 30mila cuori rossoblù pronti a scrivere la storia

“Il Bologna Footballl Club ha una grande storia fatta di scudetti, di coppe. Ma i bolognesi, miei coetanei o più giovani hanno vissuto questi successi solo con gli occhi dei padri, delle madri e dei nonni. Ne hanno sentito parlare come un’età dell’oro quasi irripetibile. Penso che tanti tifosi, anche di altre squadre, potranno capire cosa intendo dirmi domani 30.000 di questi ragazzi e che verranno a Roma, allo stadio Olimpico, sognando anche loro di poter andare una coppa al cielo.”

Il discorso di Vincenzo Italiano al Quirinale, in presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in vista della finale di Coppia Italia di domani sera. 

📹 di Gianmarco Marchini 
#bolognafc

"Vincenzo Italiano: 'I Giovani Tifosi del Bologna Sognano di Rivivere l'Età dell'Oro'"

Un commando di 4 persone, a volto coperto, ha tentato di caricare madre e figlio di 2&nbsp;anni&nbsp;su un finto furgone delle poste. La donna li ha disarmati e ha urlato richiamando l&rsquo;attenzione dei passanti

Tentano di rapire figlia e nipotino di un magnate delle criptovalute in centro a Parigi

Le immagini delle telecamere a circuito chiuso restituiscono una scena di inaudita violenza, quella con cui Emanuele De Maria aggredisce e accoltella al collo il collega Hani Nasr in via Napo Torriani a Milano davanti all’Hotel Berna dove i due lavorano.

È sabato mattina, l’alba del 10 maggio: siamo nel mezzo  di una delle più brutte e sconvolgenti pagine di cronaca nera che Milano ha vissuto negli ultimi anni. L’epilogo è noto: domenica mattina Emanuele De Maria, detenuto in permesso lavoro, si lancia nel vuoto dal Duomo tra turisti e passanti, togliendosi la vita.

Era braccato. Venerdì aveva ucciso con 4 coltellate la 50enne cingalese Chamila Wijesuriya, barista dello stesso albergo. Lo si scoprirà dopo: il suo corpo viene trovato domenica al Parco Nord. Tra venerdì e sabato mattina, una notte da evaso per De Maria, prima di colpire ancora e ridurre in fin di vita Hani Hasr nella seconda sequenza del piano omicida.

Gli occhi elettronici privati la riprendono con precisione: una telecamera posta vicino all’ex Gintoneria cristallizza l’inseguimento concitato con il detenuto di Bollate che rincorre a piedi a tutta velocità la vittima cercando di ferirlo con l’arma che ha in mano.

Nel video successivo girato dalle telecamere dell’albergo esplode la violenza: si vede il coltello brandito dall’aggressore prima cadere per terra e poi raggiungere all’altezza del collo il 50enne egiziano.

È la sua ultima immagine da vivo primo del suicidio in piazza Duomo.

"Tragedia a Milano: Emanuele De Maria aggredisce e accoltella un collega prima di togliersi la vita"

Mercoled&igrave; sera la finale di Coppa Italia all&#39;Olimpico. L&#39;allenatore Vincenzo Italiano: &quot;Porto qui l&#39;entusiasmo e la passione dell&#39;intera citt&agrave;&quot;

&nbsp;

Il Bologna ricevuto a Mattarella al Quirinale, il video

Nelle immagini a circuito chiuso Emanuele De Luca accoltella poi il collega Hani Nasr che riesce a difendersi prima di perdere i sensi

Milano, l'aggressione choc in via Napo Torriani

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Giovanna Gigliotti, Amministratore Delegato di UniSalute, ospite a Money Vibez Stories



Il piacere della lettura

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Nel nuovo episodio de &quot;<a href="https://www.quotidiano.net/magazine/libri">Il piacere della lettura</a>&rdquo;, abbiamo incontrato Fatma Aydemir, scrittrice e giornalista tedesca di origine turca, per parlare del suo secondo romanzo &ldquo;Tutti i nostri segreti&rdquo; (Fazi). Un libro che inizia con una morte, ma che in realt&agrave; &egrave; un inno alla complessit&agrave; della vita. Ambientato tra Istanbul e la Germania del 1999, il romanzo segue i fili spezzati e intrecciati della famiglia di H&uuml;seyin ed Emine e dei loro figli: &Uuml;mit, Sevda, Peri, Hakan. Capitoli che portano i loro nomi, ogni vita merita di essere narrata nella sua interezza.

Famiglie, case e identità spezzate: il nuovo romanzo di Fatma Aydemir è un inno alla complessità della vita

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Soundcheck

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Niccolò Fabi si racconta ai microfoni di Soundcheck

Federica Abbate si racconta a Soundcheck

Rocco Hunt si racconta a Soundcheck

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Benji & Fede si raccontano a Soundcheck

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Nina Zilli ai microfoni di Soundcheck

<h1>L&#39;intervista di Andrea Spinelli a Roberto Cacciapaglia a Soundcheck</h1>

Roberto Cacciapaglia racconta "Time to be", il suo nuovo album

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Soundcheck: intervista ai Modà

Angelica Schiatti, per il mondo della musica solo Angelica, presentando il suo ultimo singolo &ldquo;Ciao tristezza&rdquo; sulla poltrona di &ldquo;SoundCheck&rdquo;, il format musicale disponibile pure sulla pagina web e sui social del nostro giornale

Angelica Schiatti a Soundcheck

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Soundcheck: intervista a Ditonellapiaga

Scene

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Scene, anatomia di un crimine Pt.11

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Scene: anatomia di un crimine (puntata5)

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Scene, anatomia di un crimine. Il delitto di Pierina

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Genova, mamma picchia il preside a scuola. “Troppe note a mio figlio”

Andrea Ravecca, dirigente dell’alberghiero Bergese, aggredito dalla madre di uno studente nel piazzale dell’istituto. Arriva la polizia. L’uomo portato in ospedale

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(DIRE) Roma, 12 set. - "Oggi durante la discussione in aula per ricordare la morte di Mahsa Amini ho indossato una maglia con la scritta 'No al velo islamico' per denunciare l'incredibile ipocrisia dell'Unione Europea. Io mi vergogno di un'Unione Europea che finge di sostenere la protesta delle donne iraniane e di ricordare il coraggio di Mahsa Amini. Mi vergogno perché sono proprio le istituzioni europee a promuovere il velo islamico. Ormai sono anni che vediamo l'hijab rappresentato in chiave positiva nelle comunicazioni e sui social delle istituzioni europee: lo abbiamo visto per la conferenza sul futuro dell'Europa, per gli eventi sulla gioventù, nelle pubblicazioni sull'ambiente, per la giornata dei diritti dell'uomo, per la parità di genere e perfino per il giorno anti omofobia. Io mi vergogno di un'Unione Europa succube dell'Islam. Io mi vergogno di un'Unione Europea che vede il velo islamico come strumento di integrazione e diversità quando invece opprime le donne. Io mi vergogno di un'Europa che gira le spalle alle tante donne che vogliono essere libere di non portarlo, di vestirsi come preferiscono, di frequentare e sposare chi vogliono. Il Parlamento Europeo non può continuare a essere ondivago su questo tema: il rischio, dietro l'angolo, è una crescente islamizzazione dell'Europa. Oggi più che mai bisogna ribadire che il velo islamico non è un simbolo di libertà ma di sottomissione". Così in una nota Silvia Sardone, eurodeputata della Lega. (Vid/ Dire) 17:49 12-09-2

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In Vista

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(Agenzia Vista) Roma, 15 maggio 2025
“Hanno ragione la signora Imma di Putignano e sua figlia Sofia: questa bandiera al balcone serve alle giovani generazioni, perché conservino il dono di sentire le ingiustizie, di reagire singolarmente e collettivamente all’orrore. A lei la polizia l'ha fatta togliere. Noi lo abbiamo fatto qui, a Roma, nella nostra sede nazionale proprio davanti al Senato della Repubblica. Venite a toglierla anche qui! Questa bandiera è per i bambini palestinesi di Gaza, per i palestinesi oppressi in Cisgiordania, per la lotta di un popolo che chiede terra e pace. Soprattutto oggi che ricorre l'anniversario della Nakba. Ma è anche per chi in Italia e in Europa non si arrende. Per questo, mettere la bandiera palestinese al balcone, o fuori alla propria porta è oggi il gesto semplice e forte di chi non si rassegna. Mi piacerebbe vederle ovunque, in ogni strada, su ogni palazzo. Noi lo abbiamo fatto, fatelo anche voi. E vediamo se ci chiedono di toglierla”. Lo dichiara Fratoianni in un post sui social.
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Fratoianni espone bandiera palestinese da finestre sede nazionale Sinistra italiana

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