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Quotidiano Nazionale

I nostri video

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Nelle immagini diventate subito virali sui social si distinguono due figure: uno si trova dietro la croce in ferro battuto che svetta sopra la Basilica di Santa Croce, l’altro si muove tra le statue marmoree degli angeli della facciata. Il video ha suscitato forti reazioni, sollevando anche alcuni dubbi sulla sua autenticità. Il filmato è girato da lontano e in bassa qualità. Sulla vicenda sono in corso indagini, mentre l’Opera di Santa Croce di Firenze ha presentato ai carabinieri una denuncia, ipotizzando la violazione di domicilio.

Come hanno fatto i due ad arrivare fin lassù? Rimane un mistero. Secondo quanto ricostruito, i due – se confermata l’autenticità del video – potrebbero aver scalato la basilica dall’esterno, sfruttando una parete meno visibile sia al personale della sicurezza sia agli occhi dei molti turisti che in questi giorni affollano la città. La polizia municipale e i carabinieri stanno intanto scandagliando le oltre cinquanta videocamere di sorveglianza presenti nell’area, pubbliche e di proprietà dell’Opera di Santa Croce: per il momento non sono emersi spunti di rilievo. Anche per questo, non viene esclusa la possibilità che i due si possano essere introdotti all’interno della chiesa per poi nascondersi e raggiungere la croce di ferro attraverso i passaggi interni.

Le indagini dovranno anche stabilire quando è stato messo in atto il blitz, mancano infatti elementi utili a determinare con precisione la data dell’accaduto. Intanto sabato è stato transennato il piano del sagrato della basilica. La decisione è stata adottata in via precauzionale e in vista dei controlli che saranno eseguiti stamattina per verificare se l’arrampicata possa aver causato danni. In caso affermativo sarà ampliata la denuncia.

Un episodio simile si era verificato nel luglio 2024, quando un giovane climber – noto sui social come Dedelate – era riuscito ad aggirare i sistemi di allarme della cupola del Duomo per arrampicarsi fino alla lanterna e girare un video poi pubblicato su Instagram.

Misterioso Blitz sulla Basilica di Santa Croce: Due Figure Avvistate tra le Statue, Indagini in Corso

Tre manifestanti sarebbero caduti a terra nei momenti pi&ugrave; concitati

Gruppo8, la polizia interviene allo sciopero: il video

Sapevi che questa antica porta, affacciata sull’Arno, custodisce ancora i segni di un passato guerriero e silenzioso?
 Risalente al XIII secolo, era parte delle antiche mura di Firenze e punto strategico per chi saliva verso la basilica di San Miniato al Monte. porta che non è solo passaggio, ma un vero racconto inciso nella pietra. Alessandro Antico ce la racconta.

#FirenzeAntica #PortaSanMiniato #FirenzeSegreta #StoriaDiFirenze #ScopriFirenze #CittàMurata #ToscanaAutentica

"Scopri la Porta San Miniato: Un Silenzioso Testimone della Firenze Medievale"

Leonardo Maria Del Vecchio al Twiga con Fedez

A Casteldebole tutti a cena per il raduno del nuovo Bologna: l&#39;appuntamento &egrave; pre-ritiro di Valles

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Primo raduno del Bologna: i fan rossoblù accolgono i calciatori

Tantissimi fan arrivati da ogni parte d&#39;Italia con l&#39;obiettivo di esserci in Autodromo per&nbsp;&nbsp;il mega&nbsp;concerto-evento &lsquo;Max Forever - Grand Prix&rsquo;

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Concerto di Max Pezzali a Imola: il video dell'apertura dei cancelli

Vigili del fuoco di Pesaro al lavoro per ore per liberare il micio rimasto intrappolato in un tubo durante il violento temporale

Gattino intrappolato, il rocambolesco salvataggio: video

Sono passati trent’anni. Era il 1995 e si viveva in modo diverso, soprattutto il mondo del lavoro era un altro: niente smartphone, niente internet, niente mail in arrivo a mezzanotte a cui rispondere entro un minuto. Eppure, in quell’epoca pre-digitale, Sebastiano Nata aveva già capito tutto: il potere seduce, il lavoro consuma e l’ambizione, se cieca, può diventare una prigione. Oggi, a trent’anni dalla pubblicazione, “Il dipendente” (Feltrinelli) è tornato in libreria.

Il protagonista, Michele Garbo, è un giovane manager in caduta libera, invischiato in un’ossessione per la carriera che cancella tutto il resto: affetti, tempo, identità. È un uomo che ha creduto nel mito del successo e si è ritrovato dipendente - non solo di un’azienda. Dipendente dal giudizio del capo, dai criteri di performance, da un’idea tossica di sé.

La voce di Nata, durante l’intervista, è calma e netta. Oggi è anche peggio, dice: “siamo sempre sotto i riflettori, non esistono più margini di libertà, neppure in missione. Se ti arriva un messaggio, devi rispondere. Subito. È la performance continua.”

Il vodcast ‘Il piacere della lettura’ con Giulia Carla De Carlo continua su quotidiano.net, nella sezione ‘Libri’ 📚

"Il Dipendente" di Sebastiano Nata: Riflessioni su Ambizione e Dipendenza nel Mondo del Lavoro di Ieri e Oggi

In vari canali whatsapp e telegram circola il video sulla tragedia di marted&igrave; 8 luglio in aeroporto

Orio al Serio, l'irruzione in pista e gli attimi prima della drammatica fine

Nella nuova inchiesta sul delitto di Garlasco si tornerà ad analizzare il materiale ungueale di Chiara Poggi, in cerca del profilo di Andrea Sempio. Quel DNA maschile pero’ era già stato analizzato nel corso del processo carico di Alberto Stasi.
Ogni dito è stato testato tre volte, senza risultati costanti.

Gli esiti globali si sono rivelati contraddittori, incapaci di stabilire a chi appartenesse o di escludere qualcuno. Le nuove tecnologie cambieranno le carte in tavola? 
#delittodigarlasco #chiarapoggi #albertostasi #andreasempio

Nuove Tecnologie per Risolvere il Mistero del DNA nel Delitto di Garlasco: Si Analizza di Nuovo il Materiale Ungueale di Chiara Poggi

In evidenza

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Nel delitto di Garlasco, dove il tempo sembra non bastare mai a saziare il dubbio, la scena del crimine continua a raccontare la sua verit&agrave; con una precisione chirurgica.&nbsp;Le tracce azzerano le teorie creative, lasciano nudo il fatto nella sua crudezza. Resta, ad oggi, forse solo il presunto DNA maschile trovato sulle unghie di Chiara Poggi...

Delitto di Garlasco: la scienza chiude il caso?




Il piacere della lettura

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Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Sebastiano Nata

Il Piacere della Lettura | Consigli di lettura: luglio 2025

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Vins Gallico

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Max Proietti

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Bibbiana Cau

Il Piacere della Lettura | Consigli di lettura: giugno 2025

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Javier Castillo

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Ilaria Gaspari

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Roberta Recchia

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo ad Alessia Castellini

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Nicola Campiotti

Il Piacere della Lettura | Consigli di lettura: maggio 2025

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Yari Selvetella

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Oscar Di Montigny

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo ad Antonio Moresco

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Dario Buzzolan

Nel nuovo episodio de &quot;<a href="https://www.quotidiano.net/magazine/libri">Il piacere della lettura</a>&rdquo;, abbiamo incontrato Fatma Aydemir, scrittrice e giornalista tedesca di origine turca, per parlare del suo secondo romanzo &ldquo;Tutti i nostri segreti&rdquo; (Fazi). Un libro che inizia con una morte, ma che in realt&agrave; &egrave; un inno alla complessit&agrave; della vita. Ambientato tra Istanbul e la Germania del 1999, il romanzo segue i fili spezzati e intrecciati della famiglia di H&uuml;seyin ed Emine e dei loro figli: &Uuml;mit, Sevda, Peri, Hakan. Capitoli che portano i loro nomi, ogni vita merita di essere narrata nella sua interezza.

Famiglie, case e identità spezzate: il nuovo romanzo di Fatma Aydemir è un inno alla complessità della vita

Il Piacere della Lettura | Consigli di lettura: aprile 2025

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo a Giuseppe Sorgi

Il piacere della lettura: l'intervista di Giulia Carla De Carlo ad Anna Folli

Soundcheck

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SOUNDCHECK - Intervista a Fabio Zaffagnini - Rockin '1000

Tananai si racconta ai microfoni di Soudcheck

Tony Hadley si racconta ai microfoni di Soundcheck

Giorgio Panariello ai microfoni di Extra Soundcheck

Finley & Nina Zilli ai microfoni di Fuori Soundcheck

Anna Tatangelo si racconta ai microfoni di Soundcheck

Fuori Soundcheck: Negramaro nel loro studio tra musica e racconti inediti

Alexia si racconta ai microfoni di Soundcheck

Niccolò Fabi si racconta ai microfoni di Soundcheck

Federica Abbate si racconta a Soundcheck

Rocco Hunt si racconta a Soundcheck

Mahmood si racconta ai microfoni di Soundcheck

Benji & Fede si raccontano a Soundcheck

I Negrita ai microfoni di Soundcheck

Francesco Bianconi dei Baustelle si racconta a Soundcheck

Nina Zilli ai microfoni di Soundcheck

<h1>L&#39;intervista di Andrea Spinelli a Roberto Cacciapaglia a Soundcheck</h1>

Roberto Cacciapaglia racconta "Time to be", il suo nuovo album

L'intervista di Andrea Spinelli a Eugenio in Via di Gioia per Soundcheck

Mauro Repetto ospite a Soundcheck

Davide Shorty si racconta a Soundcheck

Scene

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Scene anatomia di un crimine puntata 37

Sulla scena di un crimine ogni elemento, ogni traccia ed ogni reperto pu&ograve; diventare una prova. Ma ad una condizione: che quell&#39;elemento sia adeguatamente raccolto, conservato e analizzato...

Scene, Garlasco: 18 anni dopo si torna sui reperti e sulla scena del crimine

Scene, anatomia di un crimine Pt.35

Una traccia dattiloscopica, la numero 33&nbsp;gi&agrave; repertata 18 anni fa ma considerata non attribuibile a nessuno, rimette tutto in gioco. Ma questa prova basta a collocare Andrea Sempio sulla scena del crimine?

Garlasco: dopo 18 anni Andrea Sempio è il nuovo indagato

&Egrave; nella cornice che si nasconde il senso pi&ugrave; profondo di un delitto. Nel caso di Andrea Sempio, e quindi nel delitto di Garlasco, quella cornice &egrave; una costellazione comportamentale rimasta a lungo in ombra: post pubblici quasi ossessivi nei giorni delle condanne di Alberto Stasi, frasi criptiche annotate nei suoi scritti &mdash; &quot;ho fatto cose cos&igrave; brutte che nessuno pu&ograve; neanche immaginare&quot;&nbsp;&mdash; e un passato improvvisamente cancellato prima del 2017, come se la memoria stessa fosse stata epurata, o riscritta.

Garlasco: Sempio e il linguaggio del corpo

Perquisizioni a casa di Andrea Sempio e dei suoi genitori, in un campo vicino ed anche nel canale Tromello. Ma cosa si cerca dopo 18 anni? E che cosa si pu&ograve; trovare che potrebbe dare una svolta all&#39;omicidio di Chiara Poggi?

Garlasco, dopo 18 anni l'ennesimo colpo di scena

Secondo il Gip, Vinicio Cantarini e secondo il tribunale del riesame di Bologna &egrave; stato Luis Dassilva. Entrambi, infatti, hanno rigettato la richiesta di scarcerazione del 35enne senegalese accusato di aver ucciso con 29 coltellate l&#39;ex infermiera in pensione. Ma &egrave; davvero cos&igrave;? Quali sono state le motivazioni che hanno spinto i giudici a decidere di tenerlo in carcere?&nbsp;

Chi ha ucciso davvero Pierina Paganelli?

Alberto Stasi &egrave; gi&agrave; semi-libero. Andrea Sempio &egrave; di nuovo un nome che pesa nel delitto di Garlasco. Mentre uno torna a respirare fuori dal carcere, l&rsquo;altro rientra dalla finestra della memoria giudiziaria.

Diciotto anni dopo, la madre dell&rsquo;amico di Marco Poggi, fratello di Chiara, tace davanti ai carabinieri di Milano esercitando ai sensi del 199 cp un diritto pieno, quello di non parlare in quanto prossimo congiunto 
E crolla sotto la pressione. Il suo silenzio di luned&igrave; scorso, per&ograve;, nella logica spietata della cronaca, parla pi&ugrave; di mille parole. Ma &egrave; davvero cos&igrave;?

Delitto di Garlasco: perché il silenzio di una madre fa rumore dopo 18 anni

Condannato all&rsquo;ergastolo per l&rsquo;omicidio di Giulia Tramontano, Alessandro Impagnatiello punta all&rsquo;appello per cancellare premeditazione e crudelt&agrave;. Ma la giustizia riparativa pu&ograve; davvero essere concessa a chi ha pianificato e calcolato ogni dettaglio del delitto?

Impagnatiello, dal ruolo di carnefice al tentativo di vittima: il ricorso che sfida la memoria di Giulia

Scene, anatomia di un crimine Pt.28

Filippo Turetta &egrave; stato condannato all&rsquo;ergastolo per l&#39;omicidio di Goiulia Cecchettin senza il riconoscimento di alcuna attenuante generica. Come nessuna &egrave; stata la piet&agrave; verso la donna che diceva di amare. Eppure, per la Corte d&rsquo;Assise di Venezia, non c&rsquo;&egrave; stata crudelt&agrave; nella sua azione omicidiaria. Cos&igrave; recitano le 143 pagine di motivazioni.

Caso Cecchettin: 75 coltellate non sono crudeltà, le motivazioni shock dell’ergastolo di Filippo Turetta

Il caso di Sara e Ilaria, vittime di chi non accetta di essere ignorato: finch&eacute; il sistema resta immobile, non ci sar&agrave; un&rsquo;ultima, solo la prossima

Non l’amore, ma l’assenza di sé: perché continuano a uccidere le donne

Il delitto di Garlasco: la verità è nei dettagli, non nelle illusioni investigative

Si riapre il caso  di Chiara Poggi, indagato un amico del fratello

Manuela Bianchi non &egrave; pi&ugrave; una persona offesa per la morte di Pierina Paganelli, Difficile, in verit&agrave;, credere che lo sia mai stata. Ora &egrave; formalmente indagata per favoreggiamento. Dopo tredici ore di interrogatorio, dopo una raffica di &quot;non ricordo&quot;, &egrave; crollata davanti agli uomini del sostituto procuratore Daniele Paci. Forse, per&ograve;, non abbastanza da dire tutto. C&#39;&egrave; infatti un buco nero.

Scene, anatomia di un crimine: l'omicidio di Pierina

Scene, anatomia di un crimine Pt.21

Scene, anatomia di un crimine Pt.20

Scene, anatomia di un crimine Pt.19

Scene, anatomia di un crimine Pt.18

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CLAUDIA MARIN

Politica

Dazi La Ue affila le armi

Trump ribadisce: "Noi derubati". Macron: valutiamo la rappresaglia. .

L’appello di Mattarella alla Francia:: "Attuare l’intesa è una priorità"

"Il Trattato del Quirinale rimane strumento privilegiato di cooperazione bilaterale, la cui attuazione riveste, per Parigi come per Roma, carattere...

Cronaca

I tessuti d’eccellenza. Loro Piana nel mirino: "Lavoratori in nero"

Un’operaia al lavoro in uno stabilimento di filati Loro Piana (foto d’archivio)

Il colosso dell’abbigliamento in amministrazione giudiziaria. Il Tribunale di Milano: "Non ha impedito lo sfruttamento".

Sinner, l’anti-tutto che piace. Silenzioso, riservato e sobrio. Ma gli italiani sono pazzi di lui

epa12236359 Jannik Sinner of Italy celebrates with his mother after winning the Men's Singles final match against Carlos Alcaraz of Spain at the Wimbledon Championships, Wimbledon, Britain, 13 July 2025. EPA/ADAM VAUGHAN EDITORIAL USE ONLY

Il campione altoatesino smentisce quotidianamente gli stereotipi nazionali. Eppure le sue vittorie riescono ad appassionare un pubblico vasto e trasversale

STEFANO ZANETTE

Delitto di Garlasco, è partita la caccia a Ignoto 3: la pista del complice o una traccia contaminata?

Spunta una terza persona nel delitto Garlasco, per cui è stato condannato Alberto Stasi e per il quale oggi è indagato Andrea Sempio

Le opposte interpretazioni di consulenti e legali delle parti coinvolte nell’incidente probatorio nell’ambito dell’indagine riaperta dalla Procura di Pavia sull’omicidio di Chiara Poggi

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Quotidiano Sportivo

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ALESSANDRO BEDONI

Modena

Mister Sottil riaccende il fuoco del Modena. Il nuovo allenatore chiamato a cambiare l’aria: "Una squadra a mia immagine e somiglianza»

Andrea Sottil, 51 anni, tra il ds Andrea Catellani e il presidente Carlo Rivetti

Presentato al Braglia il nuovo tecnico, che ha puntato sui concetti di orgoglio e personalità. Mercato: quasi fatta per Pyyhtiä

Le ricette in campo. Centimetri, 3-5-2 e lavoro mentale

Sarà il 3-5-2 il marchio di fabbrica del Modena di Andrea Sottil, uno schieramento tattico con cui il tecnico piemontese...

ALESSANDRO TRONCONE

Rivetti cuore Toro: "Abbiamo le stesse radici". E per Catellani è la prima grande scelta

Il presidente: "Sottil preso per muovere le acque", il ds ’vende’ Palumbo: "Andrà al Palermo, ma devo tutelare la mia società" .

MATTIA TODISCO

Inter

Acerbi, il futuro sarà scritto presto . L’Inter valuta il clamoroso addio

Francesco Acerbi, 37 anni, dopo la rete decisiva realizzata contro il Barcellona

L’eroe della notte contro il Barcellona potrebbe andar via con un anno di anticipo e fare posto a Leoni

LORENZO MONACHESI

Calcio

Federcalcio Marche. Le società sfilano in passerella. Premi alle vincitrici dei tornei

La Maceratese festeggia ad Ancona la vittoria nello spareggio contro la K Sport che ha permesso alla squadra di salire in D

Applausi alla Maceratese per il successo nell’Eccellenza. Riconoscimenti ai club per i campionati giovanili.

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In Vista

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In vista

(Agenzia Vista) Roma, 14 luglio 2025
"Qui la vicenda di Satnam è andata oltre il tema della sicurezza sul lavoro e del caporalato, quella che è mancata è stata proprio l'umanità, quel senso minimo di civiltà, di rispetto di regole base, questo è stato forse uno dei momenti più bassi e quindi secondo me questa storia merita di essere ricordata non soltanto nella memoria di una vita umana, il tema della sicurezza purtroppo ne strappa spesso di vite umane, ma proprio per tutto quello che ha fatto emergere in tutta la sua drammaticità e con comportamenti che hanno poco di umano". Così il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, al termine dell'incontro con i genitori e i familiari di Satnam Singh, il bracciante indiano deceduto il 19 giugno 2024 nei campi dell'Agro Pontino a causa di un incidente sul lavoro. "Non si muore per per un braccio perso, quindi pensare a tutto il tempo che si è perduto, al dolore e vedere le lacrime dei familiari è uno degli aspetti più terribili della vicenda - continua Rocca - Questa è una storia che fa emergere la drammaticità spesso delle condizioni in cui vivono i lavoratori del settore agroalimentare, del settore agricolo, quindi la necessità di tenere alta la vigilanza. Però ripeto, questa è una storia che racconta molto di più, che racconta non solo di sfruttamento, ma racconta anche di barbarie".
Regione Lazio
Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev

Rocca incontra familiari di Satnam Singh: Una vicenda dolorosa che va oltre sicurezza e caporalato

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Estra

Estra 2025: intervista a Eugenio Giani, Presidente Regione Toscana